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Jacopo Gentili uno dei ragazzi morti sulle Verentana
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Riceviamo e pubblichiamo
- Cari ragazzi,
sono una di voi e ho deciso di scrivere questa lettera per raggiungere i cuori e le coscienze di tutti i giovani che si sentono immortali e onnipotenti, di coloro che pensano “a me non potrà mai accadere”, di coloro che si sentono al disopra delle righe, di coloro che credono che la vita sia solo un gioco, di coloro che, per sentirsi bene con se stessi, credono che sia più importante dimostrare e apparire che essere, di coloro che cercano il divertimento nelle folli corse del sabato sera, di coloro che credono che sia tutto questo a renderli grandi e “fighi” agli occhi degli altri… E a voi che parlo e a me stessa.
Ho perso tre compagni di scuola, compagni di avventura, di divertimenti, tre carissimi amici, tre persone fantastiche che avevano tutta la vita davanti: desideri, sogni, speranze, progetti svaniti per sempre, sul bordo della strada. Ora cosa rimane? Solo dolore profondo, immenso, incolmabile che le parole non riusciranno a spiegare.
Rimane il vuoto, il silenzio, la rabbia, la certezza di non poterli mai più riabbracciare, un solo video girato quell’ultimo giorno passato insieme tra le risate, l’affetto e il divertimento che mi permetterà di ascoltare la loro voce e ricordarli splendidi come effettivamente erano. E mi domando il perché? È possibile evitare tutto ciò?
Ragazzi, abbiamo grandi sogni nel cassetto, grandi speranze per il nostro futuro, non lasciamo che la nostra Esistenza dipenda da una veloce corsa in macchina e l’imprudenza ci impedisca di realizzarci, non lasciamo che l’ebbrezza di un facile divertimento ci distrugga la vita.
Siamo giovani, a volte incoscienti, ma decidiamo di scegliere ciò che è giusto. Siamo noi gli artefici del nostro avvenire… scegliamo di vivere!
Valentina Barbieri
e i ragazzi della classe di Patrizio Poscia, Jacopo Gentili, e Samuele De Carolis che frequentavano la V A dell'istituto tecnico Commerciale di Montefiascone "C.A. dalla Chiesa"