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Senza filtro
- Uscire dal nucleare nel 1987 è stato un grave errore politico che ha condannato l’Italia, per decenni, a inseguire faticosamente gli altri paesi europei sulla via dello sviluppo economico.
Da anni le teorie “pseudo ambientaliste” fomentate dagli “eco terroristi” di centrosinistra proibiscono il solo parlare di nucleare.
Il disegno di legge illustrato dal senatore Cosimo Ventucci di Forza Italia al convegno sulle energie alternative che si è tenuto venerdì alla Domus La Quercia, squarcia questo velo di ipocrisia, mostrando alla società l’altra faccia della medaglia: quella di un’energia pulita, sicura e a basso costo, in grado di rilanciare l’economia italiana in un contesto globale sempre più competitivo, ma anche necessariamente attento alla tutela dell’ambiente.
Come ha evidenziato anche il parlamentare europeo Antonio Tajani di Forza Italia il nocciolo della questione non è decidere se ci piace o no il nucleare, ma capire che, se vogliamo guardare al futuro, dobbiamo trovare soluzioni credibili ad una triplice problematica: fabbisogno energetico, sviluppo economico, salvaguardia dell’ambiente.
Con ricerca e sviluppo si può tornare al nucleare in sicurezza e fornire una risposta adeguata a questi interrogativi.
Attivare una strategia di incremento della produzione di energia che preveda il ricorso al nucleare attraverso un consorzio di ricerca e sviluppo di questa fonte energetica e incentivare la preparazione e la specializzazione degli studenti di questa materia, sono i principali obiettivi del disegno di legge presentato dal senatore Cosimo Ventucci, di Forza Italia.
“Sono convinto che il ricorso all’energia nucleare ha detto il senatore Ventucci - può assicurare al nostro Paese una disponibilità di energia, per quantità e prezzo, adeguata a garantire un miglior sviluppo economico, a tutelare la vita, la salute e la sicurezza della comunità nel rispetto dell’ambiente e nel rispetto dei parametri di Kyoto.
Per questo motivo ho voluto realizzare questo disegno di legge che ha come obiettivo proprio la promozione di un crescente contributo dell’energia nucleare alla copertura del fabbisogno energetico nazionale.
I risultati che si possono ottenere sono una diversificazione dell’approvvigionamento, un accrescimento dell’indipendenza dagli attuali condizionamenti geo-politici connessi all’importazione di idrocarburi, una produzione di energia elettrica sufficientemente economica che assicuri competitività all’industria nazionale e più accettabili condizioni economiche di fornitura a tutta la popolazione”.
Al convegno è intervenuto anche un gruppo di esperti che hanno espresso la loro opinione sull’argomento, tra cui Angelo Papa, presidente della Commissione Nucleare dell’Ordine degli ingegneri di Roma. Hanno partecipato, tra gli altri, Antonio Tajani, vice presidente del P.P.E.
Papa ha approfittato dell’occasione per presentare un progetto che appare una valida via di mezzo tra un vero e proprio impianto nucleare e altre forme di energie pulite.
“L'impianto idro-nucleare ha detto l’ingegnere parlando del progetto - consiste nell'abbinamento di una centrale nucleare dell'ultima generazione con una centrale idroelettrica di pompaggio.
Durante il giorno si ha la disponibilità di generazione elettrica di entrambe le centrali, mentre di notte l'energia nucleare viene utilizzata per sollevare l'acqua del bacino inferiore al bacino superiore accumulando energia come fonte rinnovabile che potrà essere utilizzata il giorno dopo. In tal modo si limita al massimo la costruzione di centrali nucleari; si limita al massimo il fabbisogno di acqua; vengono utilizzate forme di generazione elettrica senza emissione di gas serra; viene sfruttato nel modo migliore il combustibile nucleare e, non di minor importanza, si combatte la siccità.
Nel nostro paese un progetto simile può realizzarsi solo se vi fosse una nuova apertura al nucleare, e il primo passo potrebbe essere proprio l’approvazione del disegno di legge di Ventucci.
Questo prevede, tra le altre cose, l’istituzione di un apposito Consorzio di Ricerca e Sviluppo dell’Energia Nucleare (C.R.E.N.), formato da enti pubblici e posto sotto la vigilanza del ministero dello sviluppo economico, che avrà il compito di garantire, organizzare e gestire tutte le attività che riguardano la ripresa della produzione dell’energia nucleare in Italia.
L’iniziativa prevede che tra i presupposti per un nuovo inizio della produzione di energia da fonte nucleare vi siano:
- incentivi alla preparazione e specializzazione degli studenti negli Atenei italiani, nelle facoltà di ingegneria, fisica e chimica,
- una più sollecita collaborazione tra i diversi Atenei e tra questi e gli enti e le società che lavorano in tali ambiti;
- un sostegno alla collaborazione e allo scambio di esperienze internazionali.
E’ contemplata, inoltre l’istituzione di una Commissione di vigilanza nucleare che, in qualità di garante, vigili sulla sicurezza dei siti, sulla trasparenza delle informazioni coordinando tutte le attività riguardanti lo snellimento degli iter autorizzativi.
Il disegno di legge prevede anche una specifica garanzia della sicurezza delle installazioni nucleari, della radioprotezione, della prevenzione da eventuali atti di terrorismo e di tutte le attività per la salvaguardia delle popolazioni e dell’ambiente.
Per quanto riguarda oneri e costi necessari per investire nel programma nucleare il promotore dell’iniziativa considera positivo ricorrere a finanziamenti in Project financing, che prevedano la partecipazione di Istituti bancari ed aziende.
Forza Italia
Coordinamento provinciale di Viterbo