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Severo Bruno
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- Il mio non vuole essere il classico saluto, quello, per capirci, con cui iniziano i congressi di partito e che nessuno ascolta. Non è assolutamente una indicazione od una scelta di campo.
Semplicemente è e vuole essere l’espressione di un desiderio e di una speranza: a nome dei cittadini e dei “civici” viterbesi vi affidiamo il desiderio di coloro che non contano, che non appaiono, la speranza di tanti “invisibili” e di tanti giovani in cerca di lavoro.
Il desiderio e la speranza che dai vostri congressi, anche con il vostro contributo, nasca il nuovo partito Democratico, partito della trasparenza e della partecipazione, dove ognuno possa portare il meglio di sé e non solo l’appetito di nuovi posti e nuove prebende.
Tante sono le attese intorno al Partito democratico.
Per non deluderle non saranno sufficienti sermoni e ammonizioni, ma saranno necessari comportamenti degni, in linea con quanto si afferma.
Siamo tutti d’accordo con coloro che attendono i contenuti del nascituro Partito democratico: tutti noi non vediamo l’ora di conoscere quanto la costituente vorrà portare nel dna del nuovo partito.
Ma nel frattempo vogliamo affidarci a coloro che per primi hanno creduto in questa prospettiva e nel nuovo cammino.
Sono i soli che sapranno guidare i nostri passi e che sapranno guidare anche i musi lunghi, quelli con lo sguardo rivolto al passato ed impreparati al futuro.
E non cedete ad altri progetti, a scissioni e distinguo, mozioni e preamboli: non fatevi sedurre dall’idea di altri partitini, più utili ai loro dirigenti che al paese.
Nell’organizzato disordine della nostra società è indispensabile che partiti della vostra tradizione diano un segnale di concordia e progettualità a tutti noi: da voi attendiamo di sentire “ci siamo, vogliamo governare, vogliamo guidare il Paese nel futuro”.
Un ultima considerazione: fate in modo che nei vostri congressi appaia chiara l’intenzione di favorire la partecipazione al Partito Democratico delle associazioni, dei movimenti, delle liste civiche, dei singoli cittadini.
Sono coloro che hanno contribuito ad impedire che il Paese precipitasse in una deriva plebiscitaria e populistica; hanno contribuito a sconfiggere il caudillo e lo strapotere del denaro.
Buon lavoro
Severo Bruno