Riceviamo e pubblichiamo
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Angelo Allegrini
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- Quello appena trascorso è stato un fine settimana memorabile, che rimarrà scritto nei libri di storia.
I due congressi di Firenze e di Roma sono stati un evento straordinario, non solo per noi della Margherita e dei D.S. ma per tutto il Paese, tanto da segnare un capitolo importante nella storia politica e democratica italiana, pari soltanto alla nascita del P.P.I. e alla scissione di Livorno.
Tutti i delegati, gli invitati e i tantissimi ospiti, ne hanno avuto piena consapevolezza: l’avvio della fase costituente del Partito Democratico ha rappresentato l’inizio di una nuovissima e feconda fase storica e gli echi e le suggestioni che hanno rimbalzato dal Palamandela al Teatro Cinque di Cinecittà ripetevano la domanda che molti si sono fatti sul come fare a trasmettere le stesse forti sensazioni a quanti non avevano potuto essere presenti.
Già oggi possiamo dire di non essere più né D.L. né D.S., noi oggi cominciamo ad essere Democratici.
Noi oggi non chiudiamo col nostro passato ma mettiamo a disposizione la ricchezza di un grande passato per costruire, insieme a tutti quanti vorranno scommettere insieme a noi, insieme alle forze dell’associazionismo e del volontariato, insieme alle espressioni del sindacato e delle categorie produttive, un nuovo, grande futuro per l’Italia e per il mondo.
Noi oggi vogliamo costruire una nuova, grande forza, moderna, innovativa, rassicurante e riformista.
Una forza capace di dare speranza, che sappia parlare ai giovani e alle donne, attenta all’ambiente e costruttrice di pace, capace di tutelare gli anziani e i più deboli, garante di una migliore giustizia ed equità sociale.
Noi, oggi, Democratici, ci assumiamo, insieme, un impegno solenne, quello di costruire un partito della gente e per la gente, vero, aperto e popolare; perché come la scuola è fatta non per gli insegnanti ma per gli studenti, la sanità è fatta non per i medici ma per i malati, così la politica non è fatta per i politici ma per i cittadini.
Noi, oggi, Democratici, siamo perciò consapevoli che non bastano e non basteranno le belle parole ma dobbiamo saper tradurre i nostri intendimenti in azioni positive di governo: sappiamo che non possiamo aspettare domani per cambiare le cose, perché già oggi abbiamo il dovere di mantenere gli impegni con gli elettori laddove essi ci hanno scelto affidandoci il compito di amministrare.
Ciò comporta che da subito dovremo lavorare sodo, per dare segnali inequivocabili della nostra volontà costituendo gruppi unici dei Democratici, possibilmente prima dell’Assemblea Costituente del prossimo ottobre, dando un’impronta più incisiva all’azione ed alla capacità di ricaduta sui cittadini del governo di Regione e Provincia, affrontando grandi temi significativi per il nostro territorio come quelli della gestione dell’acqua, del piano energetico e dei rifiuti, dell’economia e delle infrastrutture.
Noi, oggi, Democratici, ci mettiamo a disposizione dell’Italia.
Angelo Allegrini