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Un momento del convegno
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- C’è Viterbo nel pellegrinaggio “Sulle orme di Sant’Agostino” proposto dalla “Fate viaggi” intitolato, un percorso che da Ostia, luogo in cui morì la madre di Sant’Agostino, Santa Monica, conduce a Pavia dove nella chiesa di San Pietro in Ciel d’Oro sono conservate le reliquie del grande santo e dove si è recato in preghiera papa Benedetto XVI.
Alla illustrazione del pellegrinaggio, nel convento agostiniano della SS. Trinità di Viterbo, ha partecipato il vescovo, monsignor Lorenzo Chiarinelli.
Il pellegrinaggio, suddiviso in sette giorni e sei notte, prevede una tappa nel convento della Trinità di Viterbo per visitare il chiostro affrescato con immagini della vita del santo e la chiesa dove viene venerata la Madonna Liberatrice.
Il pellegrinaggio è stato illustrato da Tullio Micheli, amministratore della “Fate viaggi” e nesce dal fatto che l’agenzia turistica di Viterbo ha sponsorizzato il percorso della “Fiaccola del dialogo” partita da Souk-Ahras, l’antica Tagaste che diede i natali a Sant’Agostino, che ha compiuto ben quattordici tappe nelle città dove si è recato il santo, fino a Pavia.
I religiosi agostiniani hanno voluto celebrare con quel messaggio di pace, i 750 anni dalla nascita dell’Ordine. “Agostino invita gli uomini ad affidarsi a Dio in comunione, a credere che l’amore può trasformare il mondo ha detto tra l’altro monsignor Chirinelli Il suo pensiero è di grandissima attualità e la sua esperienza rappresenta uno dei cardini della Chiesa”.
Parlando del convento agostiniano di Viterbo, padre Renato Severi, ha ricordato che è stato uno dei primi luoghi di vita monastica comunitaria nella città dopo che papa Alessandro IV, che a quel tempo risiedeva proprio a Viterbo, proclamò il 9 aprile 1256, nella bolla Licet Ecclesiae Catholicae l'unione degli eremiti della Tuscia, dei Giamboniti, degli eremiti del Bretino (Brictini), dei Guglielmiti e di altri eremiti di sant'Agostino.
Alcuni aspetti del pellegrinaggio sono stati illustrati dal giornalista Giuseppe Rescifina.