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Riceviamo e pubblichiamo
- Salve a tutti.
Mi scuso per la presentazione gerarchica però la circostanza lo necessita: sono Riccardo Deiana il rappresentante d'Istituto del Liceo Scientifico Statale P.Ruffini di Viterbo e nuovamente scrivo per questo quotidiano del web nella speranza che un giorno di sciopero non rimanga dietro un ermo colle.
Circa due mesi fa noi alunni dello storico liceo, ci siamo riuniti all'interno del cortile della scuola per manifestare la sfiducia, il dissenso e le condizioni precarie della struttura.
Abbiamo con serietà raccolto una copiosa quantità di assensi e di firme con le quali volevamo lottare e combattere l'instabilità di finestre, muri, luci.
Dopo aver allegato una lettera che descriveva il momento studentesco in atto e riportava delle semplici proposte, abbiamo indirizzato e spedito immediatamente il tutto ai competenti del campo: la Provincia. Ma non abbiamo ancora ricevuto una degna e mera risposta scritta e firmata.
Abbiamo solo captato stupende e fantomatiche parole, letto dichiarazioni pie e filantropiche ma niente di praticamente realizzabile e rassicurante. Oggi il disagio accresce la rabbia.
Ciò che più fomenta la nostra ira funesta e l'assenza di dialogo tra i giovani e gli enti amministrativi, l'ipocrisia dei politicanti che cercano di salvare solo la loro immagine o il loro partito o il loro ceto di appartenenza: la loro classe.
Perché attualmente fare il proprio dovere è un concetto utopistico. Siamo rimasti sbalorditi anche dalla strumentalizzazione partitistica che è stata fatta su questa doverosa e importante manifestazione.
Appoggi amichevoli dei giovani di Forza Italia che hanno cavalcato l'onda per attaccare la Provincia schierata invece a sinistra.
Insomma noi non vogliamo l'appoggio di nessuno, tanto meno di chi si finge scaltro e si dimostra bonario, chiediamo solo sicurezza e umanità: vorremmo risposte certe, reali e tempestive.
All'interno della sopra citata lettera, si richiedeva una ristrutturazione meticolosa e integrale del nostro "Palazzone" e non un mediocre controllo con la sostituzione delle finestre rotte, azione che si è rivelata essere solamente un gesto simbolico e non una vera risoluzione del problema.
Consci dell'impossibilità di agire durante l'anno scolastico in corso, scrivemmo di ristrutturare il liceo durante le vacanze estive, per ricominciare il nuovo anno con allegria e sicurezza. Ma nessuna risposta o raccomandazione.
Gli studenti del Liceo Scientifico Statale P. Ruffini non smetteranno mai di farsi sentire, di innalzare il coraggio giovanile di cui spesso se ne dimentica l'esistenza, di affermare i propri diritti, compiendo i propri doveri. Vogliamo certezze concrete.
Grazie
Riccardo Deiana