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Alessandro Mazzoli
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Mazzoli con Fioroni
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- Sono iniziate alle 9 con la deposizione di una corona d’alloro sulla lapide del capitano Paolo Braccini, alla scuola sottufficiali dell’esercito, le celebrazioni per il 25 aprile 2007. Al 62esimo anniversario della Liberazione quest’anno ha partecipato anche il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. Per la Provincia erano presenti il presidente Alessandro Mazzoli, il vice-presidente e assessore all’Agricoltura Mario Trapè, l’assessore alla Pubblica istruzione Ugo Gigli, quello alle Politiche sociali Giuseppe Picchiarelli, quello al Turismo Angelo Cappelli e numerosi consiglieri.
Diverse anche le consulte studentesche che da tutta Italia oltre che Viterbo, erano rappresentate tra le altre Firenze, Pistoia, Terni, Napoli, L’Aquila, Verona hanno partecipato alla manifestazione.
Il corteo - composto anche dai sindaci dei Comuni del Viterbese, con gonfaloni al seguito, dalle associazioni combattentistiche, d’arma e patriottiche, e dai rappresentanti di scuole, partiti e sindacati -, alle 10 è partito da piazzale San Sisto per giungere al liceo classico in via Carletti. Qui il presidente Mazzoli e il ministro Fioroni hanno deposto una corona sulla lapide del professor Mariano Buratti, al quale l’istituto è intitolato.
Quindi l’arrivo in piazza dei Caduti, per la deposizione di corone d’alloro davanti al monumento e sulla lapide dei partigiani. A seguire, alle 11 il momento di preghiera e poi il saluto delle istituzioni.
“Credo di interpretare anche il vostro pensiero ha esordito il presidente Mazzoli - nel salutare e ringraziare per la sua presenza il ministro della Pubblica istruzione, onorevole Giuseppe Fioroni che, a nome del Governo, è qui con noi. La Sua partecipazione fa onore al nostro territorio, ai cittadini viterbesi, alle istituzioni locali. Ma esalta anche il valore di quella straordinaria comunità rappresentata dal mondo della scuola italiana, che si misura quotidianamente con l’esercizio della memoria, del confronto e della conoscenza per edificare una società più forte, più coesa e matura, e dunque più giusta”.
“Il contributo che oggi insegnanti e studenti offrono al valore della memoria storica ha proseguito - è anche un omaggio a quegli insegnanti e a quegli studenti che oltre 60 anni fa scelsero la strada della lotta e della Resistenza per liberare l’Italia e costruire un altro futuro. Ricordiamo oggi la gloria di quella moltitudine di cittadini italiani, donne e uomini di ogni ceto sociale, che come il professore Mariano Buratti, salvarono tutti coloro che si battevano contro l’insana barbarie fascista e nazista”.
E ancora: ”Fu chiaro in quei momenti ai nostri padri e ai nostri nonni, e deve esserlo anche per noi, che senza ideali un popolo langue, è destinato a essere servo. Ecco perché le celebrazioni del 25 aprile non sono davvero un rituale stanco bensì un’occasione per riflettere, tutti insieme, sui valori fondanti della nostra patria, libera e unita, sugli ideali condivisi da tutto il popolo, riconciliato con se stesso in nome della libertà”.
La conclusione di Mazzoli: “E’ stata la Costituzione a consentire la rinascita morale e materiale del Paese, a garantire la libertà di tutti. E i cittadini italiani ed europei devono ricordarsi che la democrazia, la libertà, la giustizia non sono date una volta per sempre. Ce lo dicono le inquietudini del mondo, le tante contraddizioni che attraversano il pianeta. La democrazia e la libertà sono ancora oggi motivo di impegno, per cui vale l’insegnamento dei nostri padri e dei nostri nonni.”