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L'assessore Picchiarelli
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- “I rom e noi. Il visibile e l’invisibile”, un titolo emblematico che spiega quali saranno gli argomenti che verranno trattati nell’incontro pubblico che si svolgerà mercoledì 2 maggio alle 17.30 nella sala conferenze di Palazzo Gentili. L’iniziativa promossa dall’assessorato alla Pace e dall’Arci di Viterbo è stata presentata stamattina in conferenza stampa dall’assessore Giuseppe Picchiarelli, dal presidente di Arci Viterbo Paolo Negretti e dai responsabili di Arci Solidarietà e Servizio civile, rispettivamente Alessandra Capo e Daniele Vassari.
“Quest’incontro, che fa parte del contenitore Resist, è quanto mai opportuno e necessario, specie in questo momento. Già dal titolo afferma l’assessore Giuseppe Picchiarelli - si individuano chiaramente gli aspetti che saranno analizzati perché quando si parla dei rom, esiste un aspetto visibile che è poi il loro disagio sociale e l’estrema povertà in cui vivono e uno invisibile che non viene mai portato alla luce che riguarda invece la loro storia, cultura e tradizione. E proprio perché l’ultimo aspetto è invisibile prevale solo il primo che spesso si tramuta solo in paura e fobia verso l’altro che non conosciamo. Un po’ come quello che è successo negli anni ’80 con il fenomeno dell’Aids. I malati sono stati emarginati perché la non conoscenza aveva alimentato la paura, evitiamo quindi che questo fenomeno continui a ripetersi continuando a fare vittime”.
All’iniziativa parteciperanno anche esperti di integrazione sociale che hanno sperimentato sul campo progetti di inclusione come Antonio Sconosciuto ideatore del progetto “Le città sottili”, Marco Brazzoduro dell’università La sapienza. Mario Di Marco della Caritas di Viterbo, Duman Hamidivic operatore del “Progetto scolarizzazione nei campi rom” e Violetta Dutto animatrice sociale di Arci Solidarietà Lazio. Moderatore sarà Sergio Giovagnoli presidente di Arci Lazio.
“Con la paura continua Picchiarelli alimentiamo l’ignoranza che spinge a ghettizzare i rom. Abbiamo il compito di sfatare miti e conoscere e domandare, per capire e comprendere. Quest’incontro si inserisce appieno nel cartellone di Resist anche per un altro motivo in quanto i rom furono vittime, come tanti altri, dell’Olocausto. E per evitare di fare vittime di serie A e serie B non dobbiamo mai dimenticarlo. La Resistenza ci ha consegnato un mondo nuovo fatto di libertà per tutti”.
E di possibile integrazione hanno parlato anche i responsabili Arci. “Esistono nuovi modelli di inclusione sociale, già sperimentati in Toscana, che cercano spiegano - di dare input per l’accoglienza sostenibile che può diventare una risorsa e una ricchezza per il territorio. E per far sì che l’integrazione sia vera e fattiva si deve partire anche dalle scuole. Dove l’insegnamento e la conoscenza possono dare i loro frutti, per poi arrivare ai vari livelli della società”.