Riceviamo e pubblichiamo
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Bartoletti
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- Recenti notizie, definite attendibili, avrebbero incoronato Latina quale terzo scalo aeroportuale del Lazio. Deliri pre-elettorali, riteniamo noi del Comitato, che anche in passato abbiamo assistito a notizie, della stessa attendibilità e certezza, come presunti voli Latina-Grenoble fatti solo nella mente degli stessi ideatori.
In realtà, l’occasione per fare il punto sulla situazione aeroportuale del Lazio dovrebbe essere secondo alcuni - il convegno che si terrà il 3 maggio a Roma (“Il trasporto aereo nell’Europa delle Regioni Il Sistema Aeroportuale del Lazio”, Sala Vanvitelli dell’Avvocatura Generale dello Stato, dalle ore 9:00) ed organizzato dal Centro Studi Demetra.
L’ideatore del Centro studi suddetto - nonché organizzatore dell’incontro - è l’avvocato dello Stato Pierluigi Di Palma.
Quest’ultimo - già direttore generale dell’ENAC e, dal 2003, responsabile dell’Ufficio EUrice, (Ufficio Unitario di Rappresentanza ENAC-ENAV presso le Istituzioni Comunitarie ed Europee), e attualmente vice commissario del presidente della Regione Lazio per l’emergenza ambientale del Fiume Sacco (FR), - ha già espresso grande favore per la scelta di localizzare il terzo aeroporto laziale a Frosinone, - affermando - «io continuo ad essere convinto che la scelta più lungimirante sia quella di Frosinone. So perfettamente che Viterbo da un punto di vista aeronautico è sede ideale, ma non ci possiamo dimenticare che lo scalo verrà usato da turisti che vogliono andare a Roma in tempi accettabili e comodamente».
Noi del Comitato, abbiamo provato a capire quale sorprendente risparmio di tempo, per raggiungere Roma, consentisse all’autorevole esperto aeronautico, di poter propinare una scelta che i nostri, ben meno titolati esperti, ritenevano a dir poco utopistica. Ci è risultata, anche, indigesta la scelta di molte autorità e istituzioni, super partes, di partecipare ad un convegno che nonostante porti nel titolo la parola Lazio, in realtà, senza mezzi termini, sponsorizza Frosinone.
Sarà, forse che l’avvocato, per mantenere integra una vecchia tradizione tutta italica, voglia dimostrare - a coloro che oggi occupano il posto che in passato egli occupò all’ENAC che il suo parere è più autorevole di quello con cui lo stesso ente stabilì, inequivocabilmente, che Viterbo era il sito ottimale per realizzare il terzo polo aeroportuale laziale.
Se così non fosse, ci appare del tutto irrazionale la proposta di voler realizzare uno scalo tra i monti Ernici a Nord ed i Lepini a Sud- Est. Ipotesi, che potrebbe far gola agli esperti piloti di montagna che, in compagnie come l’Air Alps e l’Air Vallè, sono ben abituati alle gincane tra una vetta e l’altra, ma sicuramente inidoneo ed insicuro per i meno abituati piloti delle compagnie low cost che le montagne preferiscono guardarle dall’alto, anziché di lato.
Non trascurabile, altresì, il fatto che a Frosinone manca completamente un aeroporto, mentre a Viterbo esiste una realtà aeroportuale con una pista, nuova di pacca, di 1500 metri, con una torre di controllo operativa ed altre infrastrutture che consentirebbero in tempi brevi, e con costi assai minori, l’avvio dell’attività volativa con procedure di avvicinamento che non inficerebbero minimamente a differenza di Latina e Frosinone -il congestionato traffico di diretto a Fiumicino.
Per non parlare dei problemi ambientali, considerando che la stragrande maggioranza dei voli perviene dal Nord, Viterbo alleggerirebbe l'ambiente di 9 tonnellate in meno di CO2 a tratta rispetto a Frosinone (e Latina) che come noto è già fortemente gravato da serissimi problemi d’inquinamento ambientale, in particolare per ciò che riguarda la Valle del Sacco di cui lo stesso Di Palma è commissario straordinario all’emergenza ambientale.
È poi paradossale consentitecelo parlare di scelte legate alla vicinanza di Frosinone (e Latina) con la Capitale, quando, per andare a Roma si deve volare a sud con l’aereo (inquinamento, costi, congestione traffico aereo) per poi tornare a nord con il treno o via gomma, laddove atterrando a Viterbo si potrebbe risparmiare tempo e denaro.
Ci è bastato poi a consultare il sito delle ferrovie e un altro di quelli che forniscono distanze, tempi e percorsi stradali, per renderci subito conto che gli sbandierati vantaggi relativi ai collegamenti infrastrutturali di Frosinone (e Latina) con la capitale, sono bufale insostenibili: Frosinone Roma in treno richiede un tempo di percorrenza tra 1h - 1h :30min mentre percorrendo l’autostrada per una distanza di 93 km si impiega circa 1 ora 13 min; Viterbo Roma in treno si percorre senza fermate negli stessi tempi previsti per Frosinone, mentre percorrendo la superstrada VT- Orte e poi l’autostrada la distanza 108 km si percorre 1 ora 20 min.
Se ai tempi di percorrenza, suddetti, aggiungiamo almeno 15 minuti (salvo congestione dei cieli) di volo in più che la stragrande maggioranza degli aeromobili deve fare per andare a sud provenendo da Nord, risulta presto evidente che né Latina né Frosinone possono competere con Viterbo.
Non sarebbe, quindi, più opportuno a questo punto che il ministro Bianchi, ancor prima della suddetto convegno in qualità di unico titolare della podestà decisionale sulla localizzazione di questo tipo di aeroporto di interesse nazionale, sollecitasse gli enti preposti a fornire i pareri tecnici, e di conseguenza dirimesse, in maniera definitiva, la questione sul sito del terzo aeroporto laziale?
Il presidente del comitato aeroporto di Viterbo
Giovani Bartroletti