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Paolo Caravello
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Senza filtro
- An esiste ma occorre “cambiare marcia”.
Leggendo su Tusciaweb le dichiarazioni dell’ex presidente provinciale di An inerenti allo “stato di salute” del partito, considerato che a distanza di alcuni giorni di fatto nessuno ha la volontà o il coraggio di replicare, credo sia opportuno e doveroso da parte mia in qualità d’ iscritto ad Alleanza Nazionale fare alcune semplici ma importanti considerazioni.
Punto primo, a Viterbo sono anni che all’interno della federazione esistono problemi, le continue guerre intestine tra i vari “capi corrente” ne sono l’unica vera causa, nonostante lo stesso presidente di An Fini abbia più volte sottolineato la necessità di estirpare quello che non esito a definire un ”cancro“ che purtroppo ancora ci affligge.
A mio parere considerare “il nemico numero uno” da combattere chi milita nello stesso partito è quanto di più sciocco e deleterio si possa fare, occorre cambiare mentalità per affrontare il vero avversario politico che oggi, per tutto il popolo di centro destra, si identifica nell’attuale governo presieduto da Prodi.
Punto secondo, occorre avere anche la capacità di guardare al passato per evitare di commettere di nuovo gli stessi errori. Ora considerando che in precedenza si era formato un asse politico omogeneo, in quanto sia il comune che la provincia di Viterbo insieme alla regione Lazio e il governo erano presieduti da una coalizione di centro destra, probabilmente tanto si è fatto ma molto si doveva e si poteva fare!
In una tale situazione di “privilegio”, di fatto i grandi nodi da affrontare nel nostro territorio, penso al raddoppio della Cassia, al completamento della trasversale Orte Civitavecchia, all’aeroporto ecc. non mi sembra che siano stati risolti e se oggi i nostri concittadini pendolari per andare a Roma ancora impiegano due ore forse qualche domanda i nostri big aennini (tra cui lo stesso ex federale) dovrebbero porsela, oppure la colpa di questa immobilità e dei vari problemi inerenti al rilancio del nostro partito anche in vista del prossimo congresso provinciale, li vogliamo “scaricare” su gli extracomunitari nuovi iscritti in An?
E se alla fine il loro contributo dovesse risultare utile per centrare certi obiettivi allora si ci sarebbe da ridere! (per non dire piangere).
Punto terzo, non è vero che non esiste chi ha nuove idee e un programma da presentare.
In questi ultimi mesi il sottoscritto ha contattato quasi tutti i presidenti di circolo e in diverse occasioni ha avuto la possibilità di recarsi presso alcune sedi periferiche per presentare ai relativi iscritti un programma di rilancio del partito il quale tra le altre cose prevede che sia proprio la base il fulcro dell’attività politica, tramite una vasta rappresentanza della stessa in giunta (12 consiglieri), di fatto nelle riunioni si è aperta una sana e cordiale discussione dove tutti hanno potuto dare il loro prezioso contributo.
Oggi, alla luce di tale esperienza, con grande soddisfazione posso affermare che il popolo di Alleanza Nazionale, quello schietto e radicato nei nostri valori è presente, forse anche più di prima, in maniera particolare con i giovani dove si evince una grande voglia di rilancio della nostra attività politica, i numeri ci sono come anche le idee e i programmi, si tratta solo di “cambiare marcia” cercando di non ricadere nei precedenti errori, guardando al futuro con coraggio e con quella determinazione che hanno sempre contraddistinto le anime di Alleanza Nazionale ed in questo senso va il mio personale impegno insieme a quello di tanti altri.
Occorre una nuova dirigenza “fuori dai vecchi schemi” che sappia usufruire anche dell’esperienza di chi nel partito ha un ruolo importante o ha rivestito incarichi di prestigio, ma soprattutto serve nuova linfa pronta ad affrontare con sacrificio ed impegno le nuove sfide che ci attendono.
Paolo Caravello