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Michele Bonatesta
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- “No. Oramai la storia del ‘caratteraccio” non c’entra più niente. L’ex cavaliere della luce, attuale fantasma del Palazzo, Giancarlo Gabbianelli sta perseguendo una strategia ben precisa”.
Non ha dubbi il presidente di “Insieme per il territorio”, Michele Bonatesta, nel commentare le recenti e meno recenti prese di posizione del sindaco di Viterbo a fronte di provvedimenti fortemente contestati da vasti settori della città.
“Gabbianelli, il sindaco (una volta) più amato dai viterbesi (come da solo ha voluto definirsi il primo cittadino) spiega l’ex senatore sa perfettamente di non avere più bisogno del voto dei viterbesi per fare carriera politica evitando di tornare alla cancelleria del tribunale e quindi ha rispolverato dall’armadio, ove a malincuore era stato riposto, il non mai dimenticato motto… ” me ne frego!”.
Le Forze di Polizia contestano i parcheggi a pagamento alle Pietrare e gli automobilisti le fotocamere all’incrocio con viale Diaz? Lui se ne frega. I commercianti contestano il ‘boulevard’ e la Ztl nel Centro storico? Lui se ne frega. Gli abitanti di S.Barbara e S. Lucia denunciano, giustamente, lo stato di abbandono dei loro quartieri? Lui se ne frega. La città chiede le dimissioni dell’assessore Rotelli per i problemi collegati con le mense scolastiche? Lui se ne frega. L’aereoporto sembra prendere di aceto? Lui manda avanti il solito Fracassini. E si potrebbe continuare.
La verità è sottolinea l’ex parlamentare che, come già detto, Gabbianelli non ha più bisogno di essere amato dai viterbesi e quindi non ha più bisogno del loro voto per il suo futuro politico, ammesso che ne abbia uno, qualunque esso sia.
Non potrà ricandidarsi a sindaco non essendo stata approvata ancora nessuna legge che preveda il terzo mandato e quindi non avrà bisogno di verificare la popolarità di cui gode.
Il suo futuro politico guarda a Montecitorio o a Palazzo Madama? La nuova legge elettorale che prevede la “nomina” dei parlamentari gli permetterà, anche in questo caso, di ‘fregarsene’ del voto dei viterbesi bastando che Fini lo candidi in posizione blindata. Le sue attese vanno ben oltre? Guardano al Parlamento Europeo? Di mille voti in più o in meno da parte dei viterbesi, il Gabbianelli internazionale se ne potrà fregare dato che, a Strasburgo, ci si va con i voti di Roma e non certo con quelli del nostro capoluogo.
Certo prosegue il leader di “Insieme per il territorio” ; la preferenza potrebbe avere ancora un certo peso per uno scranno alla Pisana ( altra possibilità che il nostro ex cavaliere della luce potrebbe, in realtà, non escludere) ma basterà completare la terna dei candidati con due mezzi-brocchi e lui arriverà sempre primo.
A pagare le conseguenze dei suoi ripetuti ‘me ne frego’, pertanto, saranno solo i consiglieri comunali e, in particolare, Alleanza Nazionale la cui credibilità ed affidabilità si stanno lentamente ma inesorabilmente logorando.
Ma anche questo conclude Bonatesta potrebbe rientrare nella strategia del Fantasma del Palazzo.
Un eventuale ( ma probabile) crollo di Alleanza Nazionale alle prossime elezioni comunali sarebbe sicuramente spiegato con l’altra apodittica frase:” Dopo di me, il diluvio universale” ed il Gabbianelli-mito (secondo lui) rimarrebbe eterno nella storia della nostra città.
Nell’attesa, domani, ci troveremo di fronte all’ennesimo ‘me ne frego’ anche per quanto concerne la retromarcia che opposizioni e maggioranza vorrebbero fargli digerire contro la chiusura del centro storico? Vedremo”.