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Michele Bonatesta
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“Ormai è abbastanza evidente che Viterbo sarà uno dei primi ‘laboratori’ dove troverà sperimentazione la nuova formula di cui tutti parlano e che tutti temono: l’accordo tra Pd, Fi e Udc.”
Non ha dubbi Michele Bonatesta, il leader di “Insieme per il territorio”, su quella che sarà la nuova geografia politica che ridisegnerà Viterbo e provincia dopo la nascita del Partito democratico anche sul nostro territorio.
“Grazie alla sua classe dirigente dimostratasi poco credibile ed il più delle volte solo arrogante perché legata, prima di ogni cosa, alla propria poltrona non sempre acquisita per merito, - sostiene l’ex senatore Bonatesta - Alleanza Nazionale resterà da sola ma subirà una forte emorragia di voti a favore dei partiti di centro (Margherita, Forza Italia ed Udc) se non addirittura, in alcuni casi, nei confronti del Pd che (con l’uscita dalle fila dei Ds dei ‘cespugli’ legati a Mussi ed Angius) si è di fatto ‘depurato’ dagli ultimi residui dell’ideologismo comunista.
Ciò che resterà del partito di Fini potrà identificarsi nel ‘bonario’ faccione di Francesco Storace (15 maggio prossimo permettendo, per il quale facciamo i consueti sinceri e meritati auguri) dando vita alla ‘nuova destra-D.destra’ insieme a tutti quegli altri partiti che si trovano da sempre coerentemente ( e non per convenienza) collocati su queste posizioni mentre Fini ed i suoi più fidati portaborse troveranno finalmente collocazione nel Ppe attraverso qualche formula di comodo.
A sinistra idem: Angius e Mussi dovranno trovare la loro naturale collocazione in una federazione ( o quant’altro di simile) con l’attuale sinistra radicale e… voila, les jeux sont faits. Anche a Viterbo.
Quanto sta avvenendo al Comune di Viterbo, dunque, sottolinea l’ex parlamentare . non è per caso. Le ‘prove di dialogo’ tra Udc e Ulivo non rappresentano l’accanimento politico nei confronti del cattivone di turno, alias il sindaco Gabbianelli, ma solo la sperimentazione della possibilità di dialogo tra forze che sino a ieri avevano difficoltà a parlarsi per via di schemi politici che determinavano una inevitabile separazione.
L’individuazione condivisa di soluzioni nell’interesse della città (al di sopra ed al di fuori degli schemi partitici) raggiunta in questi ultimi tempi tra Udc, Fi e Ulivo dimostra, appunto, che il ‘sistema’ è fattibile e può portare a risultati utili alla collettività. Si tratta solo di perfezionarlo.
Se non fosse stato per il breve tempo a disposizione conclude Bonatesta sicuramente sperimentazioni di tal genere sarebbero già state fatte anche nei paesi del Viterbese dove a maggio si voterà per le amministrative ma non tutto il male viene per nuocere e, forse, è un bene che la nuova geografia politica sul nostro territorio si continui a disegnare partendo dal capoluogo.
L’isolamento di Alleanza Nazionale non è casuale. Gabbianelli ed una classe dirigente inesistente rappresentano un comodo trampolino di lancio per quella che sarà la nuova guida politica del Viterbese. ‘Insieme per il territorio’ è d’accordo con questo nuovo progetto che privilegia gli interessi della gente anziché quelli dei partiti e delle loro classi dirigenti.
Per cui… avanti così!”