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I militanti no coke in sciopero della fame
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- Confesercenti solidale con i no coke: carbone colpo di grazia all’economia territoriale
Non ha dubbi Vincenzo Peparello.
La riconversione della centrale di Civitavecchia sarebbe nefasta, trasformare a carbone il più grande polo energetico d’Europa significherebbe annullare irreversibilmente il processo di sviluppo del territorio della Tuscia viterbese, romana e della Maremma laziale, senza dimenticare l’annientamento delle produzioni agroalimentari di qualità e le ripercussioni sulle attività turistiche, in un’area considerata patrimonio dell’Unesco.
In qualità di Presidente dell'Università Agraria di Tarquinia e dell'amministrazione tutta, esprimo la più seria preoccupazione per la salute dei coraggiosi e motivati concittadini che stanno ponendo in essere lo sciopero della fame contro la riconversione a Carbone della centrale di TVN.
Non posso loro chiedere di sospendere l'iniziativa collettiva, perchè sarebbe irrispettoso verso i loro ideali, ma lancio l'allarme sulle loro condizione che mi sembrano sempre più precarie.
Il Presidente Università Agraria di Tarquinia
Alessandro Antonelli
Molti dimostranti sembrano giunti ormai allo stremo delle forze, la preoccupazione delle famiglie è del tutto legittima, chi può loro dare le necessarie risposte lo faccia con sollecitudine prima che sia troppo tardi, prima che sulla sua coscienza finiscano questi eroi moderni della lotta sociale.
Lancio un appello sentito ancora una volta e ancora più stringente affinché il governo, con i suoi esponenti prenda al più presto contatto con i dimostranti, li ascolti e intavoli con gli stessi una trattativa volta all'accoglimento delle richieste alla base dalla piattaforma no coke.