Grazie sindaco Gabbianelli.
Grazie per aver tenuto duro sul provvedimento di chiusura, a tempo contingentato, di una minima parte del centro storico.
Grazie per aver dato con questo provvedimento a noi cittadini residenti la possibilità di godere, seppur a tempo contingentato, le strade della nostra città.
Grazie per averci dato la possibilità, seppur a tempo contingentato, di fare una passeggiata nelle strade sotto casa senza doverci rifugiare negli androni per evitare di essere investiti dalle auto.
Grazie per averci dato la possibilità a noi e ai nostri figli di respirare una, seppur piccola e contingentata, boccata di aria pulita.
Grazie per averci permesso di portare fuori di casa, seppur a tempo contingentato, i nostri bambini senza il rischio di vederli investiti dalle auto o, per quelli in carrozzina, avvelenati dai tubi di scarico delle auto.
Grazie per averci permesso, seppur a tempo contingentato, di non vergognarci più quando i turisti di passaggio ci fermano per dirci: come sarebbe bella la vostra città senza le macchine!
Grazie per averci permesso, seppur a tempo contingentato, di ammirare in pace le vetrine dei negozi delle nostre strade.
Grazie per farci sperare che i nostri sudati investimenti immobiliari potranno lievitare nei prossimi anni.
Grazie per aver iniziato ad infonderci la speranza che anche a Viterbo qualche cosa possa cambiare.
Vede Signor Sindaco, noi non abbiamo niente contro i commercianti del quartiere. Anzi amiamo comprare il pane o la frutta nel negozio sotto casa e amiamo quella piacevole amicizia che si viene a creare dopo anni di continua frequentazione.
Comprendiamo anche il suo timore che la chiusura al traffico (seppure di poche centinaia di metri e a tempo contingentato) possa avere un impatto sulla sua attività.
Per questo vogliamo confermargli tutta la nostra amicizia, certi come siamo, che a Viterbo, come in tutte le altre città che hanno ridotto il traffico nel proprio centro storico, finiremo per guadagnarci tutti insieme.
Vorremmo però ricordargli che, se la città deve essere adatta a chi ci lavora, a maggior ragione lo deve essere per chi ci vive. E noi, Signor Sindaco, vogliamo vivere meglio di come abbiamo vissuto negli ultimi anni.
Non ascolti, Signor Sindaco, le voci tendenziose di chi le dice che il provvedimento sarebbe corretto, ma… Sa bene quanto noi che i parcheggi sono più di 2.400 e se se ne facessero altri, allora qualcuno direbbe che mancano le scale mobili; e se ci fossero le scale mobili allora mancherebbero i collegamenti pubblici; e se ci fossero i collegamenti pubblici allora mancherebbe la navetta elettrica e così via in una litania interminabile.
Per concludere, Signor Sindaco, vogliamo rispettosamente informarla che è stata sufficiente una minima mobilitazione di pochi di noi per riunire rapidamente un numero considerevole di residenti sensibili a questo argomento.
Se l’Amministrazione dovesse vacillare su questo provvedimento la nostra azione si farà più incisiva e ci mobiliteremo per portare avanti proposte ben più radicali di quella da Lei messa in atto, che tutti noi tendiamo a considerare solo un primo, timido passo in avanti nella giusta direzione.
Siamo certi che non vorrà tradire la nostra fiducia.