Riceviamo e pubblichiamo
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- A distanza di quarantotto ore dall’infuocata assise comunale non posso esimermi dal pronunciare il mio sdegno per una situazione che ha assunto dei contorni paradossali.
La questione in oggetto è quella della zona “Ztl” e che proprio nella giornata del 3 aprile ha visto capovolgersi idee/opinioni che non sono altro che “manna dal cielo” per un'opposizione sterile e priva di idee propositive di un centro-sinistra che coglie l’opportunità per allargare quelle che sono le connaturali differenze di una coalizione di centro destra che fino ad oggi ha saputo sempre ben amministrare la città di Viterbo.
Premesso che il consenso “bulgaro”, sia in assenso che in diniego, non mi ha dato mai l’idea della rappresentazione di quello spirito di democrazia che i nostri padri della Costituzione ci hanno voluto tramandare, non posso non esprimere un ammonimento per alcuni esponenti della maggioranza che sia in sede di conferenza di capigruppo sia in giunta hanno espresso una posizione mentre in aula consigliare ne hanno sostenuta una contraria.
Al di là del paradosso e di una coerenza che non sempre può definirsi tale, l’unica motivazione che, a freddo, può venire alla mente è che forse questi colleghi di coalizione sono stati impauriti da proteste di una piccola nicchia di viterbesi che ancora oggi nel 2007 credono di rappresentare i poteri forti di una Viterbo medioevale che per fortuna è rimasta tale solo nel suo contesto storico-artistico.
Ciò che mi conforta, a sostegno di una posizione che mi vede in perfetta linea con quella del nostro sindaco, è che i numeri che vuole farci intendere una certa parte non rispecchiano la realtà effettiva.
In quanto se palese è la protesta di alcuni commercianti, altrettanto lo sono le attestazioni personali e centinaia di email che la segretaria dell’ufficio del sindaco sta ricevendo a sostegno di questa posizione.
Solo chi soffre di grave miopia può dire che ci si trova innanzi ad una sorta di battaglia tra Gabbianelli e la città di Viterbo.
La mia non vuol essere una difesa d’ufficio, ma solo un auspicio che il centro storico ritorni ad essere proprietà dei pedoni che possano passeggiare liberamente per le vie strette di una Viterbo medioevale che di certo non furono concepite per il transito delle automobile.
La salvaguardia ed il benessere dei cittadini, ritengo che siano un sacrificio a vantaggio della collettività che noi tutti possiamo affrontare.
L’ultima notazione in merito alla mozione avanzata e votata in consiglio comunale che mi vede esprimere dei dubbi non in merito alle finalità, che posso anche ritenere lodevoli, ma sulla realtà dei fatti.
In quanto ciò che si richiede presume che chi abbia l’onore di amministrare questa città possegga la “bacchetta magica”.
Le infrastrutture a cui si fa riferimento, infatti, richiedono tempi tecnici che poco si addicono ai provvedimenti di urgenza che in diversi occasioni hanno portato Viterbo a superare i limiti delle polveri sottili nell’aria.
Chi sostiene di aver a cuore sinceramente la propria città non credo che possa opporsi ad una Viterbo più vivibile, in grado di offrire migliore qualità di vita, anche a costo di qualche sacrificio.
Sicuramente non credo che esistono soluzioni rigide e prive di margini di confronto aperto.
Senza dubbio un miglioramento dell’efficienza del trasporto pubblico urbano può rappresentare un passo avanti a sostegno di una cultura dei servizi pubblici che a Viterbo ancora stenta ad affermarsi, ma da qui a ritrovarsi di nuovo in una città caotica, con un centro storico intasato dal traffico completamente allo sbando, ce ne passa!
Consigliere comunale gruppo Alleanza Nazionale
Gianluca Salza