|
Copyright Tusciaweb
|
- “Ha ragione Gigli: quello di Gabbianelli è un vero e proprio atto di sfida, senza precedenti, nei confronti dell’intero consiglio comunale.
Ci troviamo di fronte ad un comportamento di gravità enorme quanto meno sotto il profilo politico visto che il sindaco ha ritenuto carta straccia una mozione sottoscritta ed approvata anche dalla maggioranza che lo sostiene.
Il consiglio aveva dato una indicazione precisa: ritirare la delibera di Ztl nel Centro storico. In alternativa, ripristinare le cosiddette ‘vie di scorrimento’. Le ‘concessioni’ fatte da sua grazia il sindaco, altro non sono se non le proposte del consigliere di An Federici, nemmeno fatte proprie dal gruppo se è vero che Porciani e Contardo hanno votato contro.
Il sindaco, dunque, ha preso a pesci in faccia non solo il consiglio comunale ma, con esso, l’intera città rappresentata dalle varie espressioni del Consiglio stesso”.
Parole ‘di fuoco’ quelle di Paola Selvaggini a nome di “Insieme per il territorio”, commentando l’uovo di Pasqua ‘con sorpresa’ che Gabbianelli ha voluto regalare ai commercianti (ma non solo a loro) del centro storico.
“Ho sempre pensato che dovere di un vero sindaco sia quello di amministrare la città nell’interesse dei cittadini afferma l’ex senatore Michele Bonatesta e non contro le indicazioni dei cittadini.
Gabbianelli si sente sostenuto nel suo delirio di onnipotenza politica dagli sms ‘anonimi’ o di gentili ‘forestieri’ che, in gita a Viterbo, preferiscono andare a piedi, senza macchine tra i piedi ed ignora le necessità di quanti invece a Viterbo ci vivono e lavorano. Non ci sono parole!
Il problema prosegue Bonatesta - è sapere cosa succederà ora. Gli asssessori che non sono d’accordo con Gabbianelli dovrebbero dimettersi.
Se sono d’accordo e quindi hanno disatteso le indicazioni dei propri gruppi consiliari, dovrebbero dimettersi da partiti nelle cui liste sono stati eletti e rimanere in giunta a titolo personale.
In caso contrario, dovrebbero intervenire le segreterie provinciali, come a Vetralla, estromettendoli d’imperio.
Se nulla di tutto ciò avverrà, se dopo i tuoni ed i fulmini finirà come sempre a tarallucci e vino, vorrà dire che il sindaco-cavaliere della luce ha fatto bene a fregarsene di un consiglio comunale-burletta. Con buona pace dei viterbesi che lo hanno eletto a rappresentarli, sia a destra che al centro che a sinistra”.