Riceviamo e pubblichiamo - Le associazioni Arci Viterbo e Montagna di Arvello denunciano l’ennesimo atteggiamento di ostruzionismo da parte dell’assessorato alla Cultura del Comune di Viterbo in relazione alla concessione di spazi pubblici per attività culturali.
Le associazioni in questione hanno inoltrato, circa un mese fa, una richiesta di utilizzo dei locali dell’ex Tribunale di piazza Fontana Grande, inutilizzato dall’apertura del nuovo tribunale, per realizzare delle iniziative in occasione dell’anniversario della Liberazione.
Dopo l’iniziale disponibilità dello spazio, garantita nel momento della richiesta formale da parte dei responsabili dell’ufficio Patrimonio del Comune, lo spazio è stato negato, a dieci giorni dall’inizio delle manifestazioni, dall’assessore alla Cultura perché “inutilizzabile”.
La bizzarra gestione delle richieste, la divergenza nelle risposte date dai diversi responsabili dell’amministrazione testimoniano un atteggiamento poco chiaro e volutamente confusionale nel concedere lo spazio.
Le associazioni intendono sollevare pubblicamente la questione perché ritengono che a Viterbo ci sia un atteggiamento poco trasparente nel rendere pubblici i luoghi teoricamente destinati alle attività culturali e ricreative.
Spazi pubblici solo sulla carta. Spesso disponibili a pochi eletti, sostanzialmente “privati” alla cittadinanza.
Quali sono le modalità per la concessione degli spazi? Quali i criteri? Alle associazioni sembra che ci sia un unico criterio, arbitrario, che è quello della compatibilità politica o tematica delle iniziative.
D’altronde non è la prima volta che viene negato uno spazio precedentemente accordato: ricordiamo il caso San Carluccio quando l’amministrazione dall’oggi al domani decise di negare a tutte le associazioni gli spazi dell’immobile per l’assegnazione degli alloggi popolari all’interno del complesso.
A Viterbo solo due spazi sono disponibili per le attività associative (come da nota del Comune del 19 gennaio 2007): la ex Chiesa degli Almadiani e la sala udienze dell’Ex Tribunale, appunto. Da nessuna parte si manifesta l’intenzione chiara di destinare nuovi spazi alla cultura ed anzi, gli spazi ora disponibili vengono lasciati abbandonati e inutilizzabili.
Eppure l’amministrazione di recente ha tenuto a sottolineare che il centro “è pieno zeppo di cultura”.
Alle associazioni sembra che non ci sia alcuna programmazione sull’offerta culturale, ed anzi la vitalità culturale della città è garantita dall’autorganizzazione di comitati, associazioni che spesso negli enti locali trovano ostacoli piuttosto che sinergie e collaborazione.
Arci Viterbo
Ass. La Montagna di Arvello