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Angelo Allegrini
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Senza filtro -La finta crisi in corso in questi giorni al comune di Viterbo è uno spettacolo avvilente, una commedia che rasenta la farsa.
Una sorta di deja vu dove tutto è già successo e tutto è stato già detto.
Solo a pochi mesi dal voto che scelse la compagine che guida Palazzo dei Priori, a ottobre del 2004, leggemmo sulla stampa dichiarazioni incredibili del sindaco che si lamentava di una maggioranza che non lo faceva governare, mentre Gigli si mostrava soddisfatto per un’elezione presto rinnegata di uomini del centrosinistra a presidenti delle commissioni consiliari, che avrebbero garantito più trasparenza all’azione amministrativa del comune.
Oggi come ieri, il sindaco accusa i suoi consiglieri, il capo del partito di maggioranza relativa si comporta in sostanza come capo dell’opposizione.
La verità è che a Viterbo il Polo delle Libertà non esiste più da tempo, né è mai esistita una vera maggioranza politica a sostegno di Gabbianelli.
Solo un cartello elettorale, una vera e propria associazione temporanea d’impresa finalizzata alla gestione del potere.
Per questo io credo che non succederà un bel niente, probabilmente al termine di un’altra finta verifica come quella che reinsediò gli assessori Arena e Moltoni ascolteremo parole ornate per spiegare la ritrovata concordia tra le due prime donne e tutto rimarrà tale e quale.
Che cos’altro deve succedere?
Se tutto questo scontro non è un imbroglio, allora ce lo dimostrino.
Per coerenza, all’on. Gigli spetterebbe il compito di assumersi la responsabilità di uscire dalla maggioranza, al Sindaco Gabbianelli quello delle immediate dimissioni.
Angelo Allegrini