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L'alluvione
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- “Misure di prevenzione e piano di evacuazione per calamità idrogeologiche nel Comune di Tarquinia”: dopo la presentazione, il comitato provinciale per la protezione civile ha approvato l’atteso documento che regola il da farsi in caso di eventi alluvionali.
Attraverso il piano finanziato dalla Regione Lazio e redatto da Patrizio Zucca su indicazioni fornite dalla Provincia, dopo numerosi sopralluoghi viene garantita un’azione sinergica tra tutti i soggetti in causa in favore degli abitanti della zona di Marina Velka e Tarquinia lido, soprattutto in attesa del completamento delle procedure e dei lavori da parte di Regione e Ardis per la messa in sicurezza del fiume Marta.
“Abbiamo mantenuto la parola data. Si tratta di un lavoro di interesse non solo provinciale ma anche regionale dice Mazzola - redatto sulla base della legge che delega alla Provincia la realizzazione del piano di Protezione civile. E’ molto articolato, la sua esecuzione parte da tre punti differenti, a seconda dell’arrivo dei soccorsi, ovvero dalle porte di Tuscania, Montalto di Castro e Monte Romano”.
A tale proposito, a Tarquinia è presente una stazione idrometrica controllata dall’Ardis 24 ore al giorno, che monitora il livello delle acque del fiume Marta. A 6 metri è fissata la soglia di attenzione, a 7 quella di preallarme, a 8 scatta invece l’allarme. Gli avvisi di criticità vengono quindi trasmessi alle strutture di protezione civile nazionale e regionale e alle Prefetture interessate, che provvedono ad attivare i piani provinciali di emergenza, con una costante attività informativa.
In caso di esondazione, la protezione civile regionale metterà a disposizione tutti i mezzi necessari elicottero, ambulanze, gommoni, autobus, fuoristrada, ma anche un gruppo elettrogeno, tende, sacchi a pelo e una cucina da campo mobile cui vanno ad aggiungersi quelli delle istituzioni coinvolte nelle attività di protezione civile, compresa la stessa struttura provinciale.
Nulla è lasciato al caso: sono presenti la descrizione dello scenario di rischio, delle caratteristiche del Marta, i dati e analisi delle recenti alluvioni, la rete delle infrastrutture, naturalmente tutta la pianificazione dell’emergenza, la delimitazione delle zone a rischio, le norme di riferimento, i numeri utili, i compiti dei diversi soggetti in causa, cioè chi è chiamato a fare cosa.
“La procedura continua Mazzola prevede la collaborazione diretta tra Comune di Tarquinia, Protezione civile della Regione e della Provincia, con il coordinamento della Prefettura. Tra pochi giorni il piano verrà presentato alla cittadinanza, intanto desidero ringraziare il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, che ha dato l’input, e direttore regionale della Protezione civile, Maurizio Pucci, per l’impegno che ha messo su questo lavoro e la sensibilità dimostrata sul tema, avendo seguito costantemente tutte le fasi della realizzazione”.
Soddisfazione anche da parte di Riccardo Fortuna, presidente del Comitato per la Protezione civile, di cui fanno parte Vigili del fuoco, Corpo forestale, Prefettura, Regione Lazio, consiglieri provinciali, dirigente del settore di Palazzo Gentili, il disaster manager della Provincia, Asl, Genio civile e un esperto di comunicazione radio e telefonica. “E’ un risultato importante spiega perché si tratta di una delle zone più pericolose della Tuscia. In circostanze come quelle che va ad affrontare il piano, sono molti i nuclei familiari a rischio, così come le forze dell’ordine, che senza questo strumento si troverebbero a operare senza precisi riferimenti. Al più presto lo metteremo alla prova attraverso un’evacuazione simulata”.