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Riceviamo e pubblichiamo
- La proposta avanzata in questi giorni sulla stampa dal sindaco di Vitorchiano, riguardante la costruzione di due centrali alimentate a biomasse, anche se condivisa nella finalità, non ci trova d’accordo sugli strumenti.
Costruire due nuove grandi centrali alimentate a biomasse, non è una cosa utile per il viterbese per i seguenti motivi: innanzitutto per le caratteristiche delle centrali medio-grandi, che avrebbero bisogno, sia nel caso di biomasse legnose che per il biogas o per l’olio vegetale, di una serie di infrastrutture che la nostra provincia non possiede. Inoltre, la Provincia di Viterbo ha già diverse centrali che hanno un grande impatto ambientale sul territorio; e ulteriori impianti andrebbero,quindi, a intasare una zona gia satura.
La Cia di Viterbo in collaborazione con l’AIEL (Associazione italiana Energie Agroforestali) e l’AELC (Associazione energia legno dei Cimini) ha firmato già un protocollo d’intesa con la provincia di Viterbo per lo sviluppo delle biomasse nella Tuscia.
Le forti potenzialità del rilevante patrimonio forestale della provincia di Viterbo, unitamente alle biomasse prodotte dalla gestione e dalle potature delle colture arboree quali castagneti, noccioleti, vigneti e oliveti possono consentire un vantaggioso e sostenibile sviluppo delle filiera legno-energia.
“Secondo noi- dichiara Coretti presidente della Cia di Viterbo- deve essere abbandonata l’idea della costruzione di grandi centrali, e concentrare le nostre forze sullo sviluppo di piccoli impianti a servizio di aziende e di piccole comunità (ad esempio le nuove zone residenziali)”. Siamo i primi interessati a lavorare per uno sviluppo dei sistemi di produzione di energie alternative e rinnovabili, soprattutto perchè pensiamo che l’agricoltura sia determinante per alimentare la sostenibilità energetica della vita di tutti i giorni.
“C’è la raccolta dei rifiuti legnosi, c’è la produzione di olii vegetali, ma anche il Bio-gas derivante dai liquami animali- continua Coretti- sono tutte esperienze alle quali la nostra provincia può e deve guardare con interesse ed attenzione. Siamo una provincia agricola, molto ben predisposta alla coltivazione di materia prima per la produzione di energie alternative e rinnovabili”. C’è bisogno di una seria programmazione degli interventi frutto di un approfondita indagine, per essere all’avanguardia nel campo della produzione di energia elettrica con fonti alternative e rinnovabili. Un campo che è il futuro dell’Agricoltura viterbese ma anche dell’intero Paese, visto che ogni anno importiamo l’82% del nostro fabbisogno energetico.
Cia