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- Sì è tenuta ieri, dinnanzi al collegio terza sezione Civile della Corte d'Appello di Roma, l'udienza di discussione per il ricorso presentato dall'amministratore parrocchiale di Chia don Enzo Celesti, contro don Giuseppe Serrone e la moglie Albana avverso la sentenza del Tribunale di Viterbo del 1 dicembre 2004 nella causa proposta dal parroco polacco precedentemente in carica, sempre contro don Giuseppe e Albana, nella quale era stata dichiarata la carenza di legittimazione attiva dell'ex parroco di Chia nel richiedere il rilascio dell'immobile.
Il giudice della Corte di Appello di Roma ha trattenuto la decisione ed entro 60 giorni depositerà la sentenza.
Don Serrone ha appreso telefonicamente la notizia dall'avvocato Guido Travaglioni che lo rappresenta e difende.
Il sacerdote sposato di Chia ha dichiarato di essere molto preoccupato per le condizioni di salute della moglie Albana che ha subito un nuovo stress durante i giorni di attesa della sentenza: "Durante tutta la mattinata prima di conoscere l'esito della decisione, Albana ha continuato a stare male ed ho avuto un grande timore che potesse ripetersi l'episodio di crisi avvenuto circa tre anni fa dopo che un gruppetto di giovani con un adulto di Chia scagliarono delle pietre addosso ad Albana mentre si trovava nel giardinetto vicino casa, episodio che ha portato ad un ricovero ospedaliero".
"Ci sono arrivate - ha continuato don Giuseppe Serrone - alcune attestazioni di solidarietà: un sacerdote ha assicurato la sua preghiera per noi, ha scritto anche al Vescovo Zadi e spera che il Signore tocchi il suo cuore di Pastore; ha cercato anche di consigliarci per qualche lavoro.
La nostra famiglia spera di essere presto in grado di avere un lavoro e una casa. Mia moglie sta cercando di uscire da una grave forma di malattia; ha superato proprio il 20 febbraio 2007 un corso di qualifica nel campo del Turismo ed ha il sogno di aprire una piccola attività di ricettività turistica. Da quasi tre anni, per le sue condizioni di salute, non ha potuto lavorare".
Per l'avvocato Travaglioni, "l'appello è - giuridicamente (ma anche logicamente) - impensabile che possa essere accolto.
Comunque, in caso di accoglimento, la procedura per il rilascio sarebbe senza dubbio molto lunga: precetto di rilascio, dopo oltre 10 giorni preavviso di rilascio con fissazione di un giorno specifico per l'accesso dell'ufficiale giudiziario e svariati accessi prima dell'immissio in possessionis. Travaglioni ha semplificato la procedura, ma non è poi così semplice.
Don Giuseppe Serrone ha concluso dichiarando: "Aspettiamo la comunicazione del biglietto di cancelleria del Tribunale sulla pubblicazione della sentenza, per poter fare poi i successivi passi legali. Intanto ogni giorno siamo alla ricerca di una lavoro per trasferirci definitivamente da Chia. Ma non è facile!".