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Ferindo Palombella
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- Saldo più che positivo per le imprese viterbesi che secondo i dati diffusi oggi da Unioncamere nel 2006 registrano 2.399 iscrizioni contro 2.096 cessazioni, con un tasso di crescita complessivo dello 0,8% (era lo 0,7% lo scorso anno). Tasso, questo, che se considerato più correttamente al netto dell’agricoltura balza al 2,6%, mentre nel 2005 e nel 2004 era fermo al 2,3%, superiore anche alla media nazionale pari all’1,4%.
“Sono segnali incoraggianti ha commentato Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo che confermano l’inversione di tendenza nella nostra provincia, ai primi posti in Italia per intraprendenza imprenditoriale ma che ancora sconta un elevato tasso di mortalità delle imprese”.
Dalla rilevazione di Unioncamere emerge che nella maggior parte dei settori produttivi si registra un variazione positiva sul totale delle imprese registrate con punte nelle Costruzioni (+4,7%) e nei Servizi alle imprese che continuano a generare elevati livelli di sviluppo (+7,7%). Ottima perfomance anche per Alberghi, Bar e Ristoranti (+4,1%), significativa per la vocazione economica del territorio della Tuscia Viterbese.
Segno negativo, invece, per l’agricoltura (-2,2%) a causa delle cancellazioni di imprese individuali dovute per la stragrande maggioranza a ragioni di natura amministrativa, anche perché è stato elevato il reddito agricolo (da 2.582,28 a 7.000 euro) che comporta l’obbligo di iscrizione al Registro Imprese. In flessione anche i trasporti con un -0,3%.
Analizzando il movimento anagrafico per forma giuridica si evidenziano i risultati forse più importanti raggiunti dal territorio nel 2006: le società di capitale si confermano le più dinamiche con un tasso che ha raggiunto il +7,9% (era il 7,8% nel 2005). In rialzo anche il numero di società di persone, con un +1,7% rispetto al +1,2% del 2005.
A questi dati lusinghieri si contrappone il leggero decremento delle imprese individuali (-0,5%).
“Stiamo assistendo spiega Palombella a una trasformazione positiva del tessuto imprenditoriale, che tende a strutturarsi per consolidarsi ed essere più competitivo. In tal senso è emblematico il dato delle società di capitale che nel 2006 raggiungono il 10% sul totale delle imprese, un valore addirittura superiore a quello record registrato nel 2005”.