Senza filtro
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- Carissimi
Sono anni che ci incontriamo sul treno ed anni che si affrontano battaglie per rendere il nostro pendolarismo il più “comodo” possibile, ognuno a suo modo, (conoscete bene come l’ho inteso io, giusto o non giusto che si possa ritenere).
Ho provato a mandarvi al vostro sito più una settimana fa per e mail questa lettera sperando fosse come sempre pubblicata.
Credo ci siano stati dei problemi e quindi approfitto dell’ospitalità di questo sito per potervela mandare.
Molti risultati sono stati raggiunti grazie agli sforzi ed alle ore che voi, in prima persona, avete impiegato in questi anni.
I treni sono più puntuali e lo scostamento( per quelli che prendo io almeno) è veramente ridotto.
Ci è stata riconosciuta con i semi diretti, almeno in parte, lo status di “provincia”, seppur dell’Impero Romano.
E’ stato cambiato il tipo di treno diretto, che tante volte ho chiamato “la Feccia della Tuscia”.
Sono traguardi che la costanza e la determinazione del MOSP delle persone del MOSP hanno portato.
Rimane però la questione tempi di percorrenza.
Forse è il traguardo più grande che ci si è posti, il più sentito sicuramente da tutti i pendolari viterbesi e non.
Da più parti sento dire che è irrisolvibile! Che è un sogno irraggiungibile!
Ma i sogni sono quello che hanno condotto il MOSP e voi a raggiungere ciò che onirico sembrava un tempo!
Cosa fare allora? Come possiamo impegnarci? Quali azioni possiamo compiere?
Vi lascio con queste domande, le stesse che anche voi vi siete posti all’inizio del cammino, a cui potremmo forse dare delle risposte, per non continuare a sognare!
Luigi Tozzi