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Mario Trapè
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-Presentati stamattina agli imprenditori agricoli, nella sala conferenze di Palazzo Gentili, i due nuovi regolamenti per ottenere i bollini di agriturismo ecologico della Tuscia e per l’iscrizione all’elenco provinciale di agri-fattorie didattiche.
All’iniziativa hanno partecipato l’assessore all’Agricoltura Mario Trapè, la funzionaria della Regione Lazio dell’ufficio agriturismo Maria Teresa Samà, il dirigente del settore Mauro Gianlorenzo e i funzionari provinciali che hanno illustrato nel dettaglio i regolamenti.
“L’agriturismo è una delle attività legate all’agricoltura afferma Trapè che nel territorio Viterbese ha assunto un grande sviluppo e che nella sua attività riassume tutta la nostra cultura e tradizione.
Per questo incentivarlo e avviare percorsi sinergici può solamente giovare a questa realtà che produce occupazione e crescita”.
Molti gli operatori presenti al convegno che hanno dato il via ad un dibattito costruttivo.
“L’approvazione della nuova legge regionale traduce in normativa l’esperienza maturata negli ultimi anni in questo settore e ci fa compiere enormi passi avanti per garantire l’autonomia al fine di migliorare le esigenze.
E inoltre ha introdotto aspetti qualificativi che danno nuovi impulsi allo sviluppo.
Le risorse che quest’anno la Regione Lazio darà al comparto sono 250.000 euro e saranno suddivise tra gli operatori a seconda delle iniziative che insieme andremo a programmare.
A questo proposito abbiamo fornito loro un questionario da riempire per suggerimenti e indicazione”.
Due, appunto, i regolamenti illustrati ai partecipanti, che ricadono nell’ambito delle scelte di politica ambientale intraprese dall’assessorato all’agricoltura per l’ottenimento della registrazione Emas. Il primo riguarda le modalità di acquisizione del bollino di “Agriturismo ecologico della Tuscia”, cioè quel riconoscimento che viene rilasciato a quelle strutture che perseguono il risparmio energetico e idrico e limitano la produzione dei rifiuti e valorizzano un’offerta eco-compatibile.
Il secondo regolamento, che va a colmare un vuoto normativo e permette alla Provincia di Viterbo di essere la prima tra quelle del Lazio a normare il settore, riguarda la modalità per diventare una agri-fattoria didattica, riconosciuta dalla stessa Provincia.
Sono stati introdotti dei parametri specifici affinché un agriturismo possa foggiarsi dell’appellativo di fattoria didattica ed è stato quindi creato un apposito elenco allo scopo di tutelare sia gli utenti, in maggioranza bambini o giovani delle scuole, che le aziende stesse, ed essere così certi che chiunque voglia recarsi in una tale struttura abbia non solo la possibilità di essere a contatto con la natura e gli animali, ma anche la garanzia di ricevere un servizio di qualità.
A quelle che verranno riconosciute come agri-fattorie didattiche verrà anche dedicato un apposito sito internet per la sponsorizzazione.
“Dobbiamo colmare il gap con le regioni a noi limitrofe conclude Trapè - che in questo campo sono più avanti.
Solo riempiendolo riusciremo veramente a far volare questo comparto. La nostra tradizione e cultura non ha niente in meno rispetto alle vicine Toscana e Umbria: per questo dobbiamo unire le forze e migliorare sempre più le iniziative e le proposte”.
Oltre agli operatori hanno partecipato al convegno anche le associazioni di categoria, la consigliera Lina Novelli, responsabile del tavolo verde provinciale; Mario Fanelli, presidente della commissione agricoltura; Leonardo Michelini, presidente della Coldiretti e Petronio Coretti presidente della Cia.