Riceviamo e pubblichiamo
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Il sindaco Marconi
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- L’operazione politica compiuta e consumata in brevissimo tempo dal sindaco pro tempore del Comune di Vetralla Massimo Marconi, con la quale lo stesso ha insediato al governo della città di Vetralla un intero partito di centro sinistra che nelle ultime elezioni si era presentato unitamente a Rifondazione Comunista e ai D.S, ed era stato battuto, costituisce un atto a dir poco scellerato e che lascerà un ricordo indelebile nei cittadini vetrallesi.
Chiunque giustifichi l’operazione,adducendo motivazioni sia vere o mendaci, sappia che calpesta un’etica che anche in politica deve esistere e che e’ alla base della democrazia ; beffeggia la dignità umana,il dovere,il senso del diritto.
Debbo riconoscere che la politica del mio paese sino ad oggi mi ha appassionato,alcune volte anche divertito,concedendomi inoltre soddisfazioni sane e legittime.
Ho cercato di dare al paese quanto più possibile delle mie capacità.
Gli elettori sin dall’inizio della mia esperienza politica mi hanno sempre dato la loro fiducia. L’accaduto non recide sogni politici o aspirazioni più grandi. In questi anni farò il consigliere comunale di opposizione, ricordando però a Massimo Marconi che i miei 455 voti di preferenza conferitemi da un elettorato di centro destra sono serviti ad eleggere un sindaco che li ha traditi e truffati politicamente, barattando la vittoria della Casa delle Libertà, dica lui con che cosa.
Tra i tanti errori che purtroppo si compiono, vi e’ quello di essere stato durante il periodo della formazione delle liste elettorali un convinto ed acceso sostenitore dello schieramento partitico di centro destra con a capo l’attuale sindaco.
Grande,grave, imperdonabile errore di valutazione umana, del quale mi assumo la mia parte di responsabilità.
Marconi ha avuto l’ardire di sovvertire il risultato elettorale. Incredibile tradimento a danno di 4500 elettori oggi umiliati e frustrati, i quali vedono ingiustamente governare il paese da una maggioranza spuria e delegittimata dal ribaltone, offrente su un piatto d’argento le chiavi del paese alla Margherita.
E certo che dovevamo essere più attenti e cauti nell’accettare la candidatura a sindaco della Casa delle Libertà di Massimo Marconi, come oggi ci rimproverano molti cittadini. Eppure sapevamo dei contatti che teneva in quel periodo con gli esponenti del centro sinistra, come d'altronde confermato da Marini nel suo intervento al primo consiglio comunale.
Dovevamo aprire gli occhi anche dopo le elezioni ed accorgerci che vi era quasi una predisposizione del sindaco ai ribaltoni, anche amministrativi. Infatti sovvertendo ogni logica politica e democratica egli era in procinto di nominare assessore esterno un suo amico di estrema fiducia, che però non era riuscito a far eleggere, mettendo alla berlina e mortificando tre consiglieri del suo stesso partito legittimamente eletti.
Capisco che e’ indispensabile la necessità di giustificare con ogni mezzo l’azione compiuta, non disdegnando l’uso di menzogne e corbellerie che comunque non stanno ne’ in cielo ne’ in terra, quali l’impossibilita’ di amministrare, eppure caro Sindaco, avevi la maggioranza in giunta.
Era lo stesso Sindaco che creava la stasi amministrativa con le sue titubanze, le sue paure, le sue incertezze, i suoi pregiudizi infondati verso alcuni assessori in verità desiderosi di lavorare.
Più volte ho lamentato questa situazione che immancabilmente si ripercuoteva anche sul mio assessorato, reso quasi impotente per l’ostruzionismo preconcetto verso pratiche urbanistiche, per il dilungarsi della nomina della Commissione Edilizia, per l’indifferenza alla richiesta continua di potenziamento del personale.
Ingenuamente pensavo che tutto ciò dipendesse da inesperienza e incapacità, del che comunque ne sono ancora in parte convinto,senza invece intravedere una strategia subdola ed un programma precedentemente concertato propedeutico al colpo mancino
Conosciamo bene i tuoi frequenti accessi d’ira, le tue esternazioni e quelle dei tuoi fidi assessori sprizzanti risentimento e giudizi poco piacevoli sull’operato amministrativo dell’ex sindaco Aquilani, segno di un odio inveterato per me incomprensibile.
Sindaco Marconi, perché allora hai acconsentito a costituire un’alleanza con l’ex sindaco Aquilani?.
Che dire poi della tua uscita sul quotidiano il Messaggero intitolata “Fuori il partito dell’edilizia”.
Io ho l’onore di appartenere a tale partito, al partito di tanti piccoli imprenditori edili e di artigiani, i quali danno lavoro a centinaia di famiglie, che giorno dopo giorno debbono lottare contro mille avversità, subendo disposizioni sempre più restrittive, obbligati a risolvere problemi economici talvolta pesanti e insostenibili,a trovare lavoro per sopravvivere e non licenziare i propri dipendenti.
Certo chi guadagna decine di migliaia di euro al mese vive sicuramente in un altro pianeta.
Spero soltanto che questa operazione dissennata non faccia parte di un programma più ampio, pianificato in cieli più alti e per interessi più alti.
Sarebbe una vera iattura per la Casa delle Liberta. Tutto presto verrà alla luce, infatti gia’ si intravedono i primi segni.
Concludo questo mio intervento dicendo che se tu fossi stato un personaggio dantesco, sicuramente il sommo poeta ti avrebbe collocato nella Giudecca; sorvolo l’analisi sui tuoi scudieri per i quali riservo interventi ,se necessari, in altra occasione e che comunque per il momento essendo personaggi di secondo e terzo piano non meritano alcuna considerazione ma ai quali parafrasando sempre Dante dico” Non ti curar di lor ma guarda e passa”.
Pietro Lupi (Forza Italia)