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- Distretto rurale dei Monti Cimini: un’opportunità fondamentale per il territorio. L’assessore all’Agricoltura Mario Trapè interviene per illustrare le modalità del riconoscimento e le aspettative per il futuro. “Innanzitutto afferma l’assessore bisogna sottolineare che in tutta la regione Lazio esistono poche realtà di distretto rurale (Valle del Sacco e la Montagna reatina) oltre quello dei Monti Cimini, che rappresenta un modello innovativo di governo del territorio, sia dal punto di vista agricolo, ma anche artigianale e agrituristico”.
Quindi Trapè passa a disegnare quali sono i passi che hanno portato alla sua creazione. “La nascita del distretto rurale dei Monti Cimini è dovuta al forte impegno della Provincia in tal senso, che ha collaborato attivamente con la Regione, facendo in modo che quest’ultima recepisse i suggerimenti fatti. Anche la perimetrazione, che comprende 24 Comuni, è stata fatta di concerto, in base a parametri ben definiti”.
In particolar modo: la forte ruralità delle aree, testimoniata dalla bassa densità abitativa e dalla percentuale di popolazione residente in nuclei e case sparse; la quantità di superficie agricola non utilizzata, percentualmente inferiore rispetto al dato regionale; la quasi totale assenza di offerta ricettiva a fronte di flussi turistici pur non indifferenti; il basso livello di frammentazione dei terreni agricoli rispetto al contesto regionale; la forte specializzazione del settore primario nelle colture legnose e in particolare sulla produzione di nocciole e castagne; lo scarso orientamento del settore agricolo alla produzione zootecnica, salvo che nel settore ovino; il buon livello di sviluppo delle attività della trasformazione, specialmente agroalimentare.
“Criteri specifici continua Trapè in base ai quali anche Bomarzo verrà inglobato nel distretto rurale”. I prossimi passi, individuato già come comitato promotore quello di partenariato con il coinvolgimento di tutte le associazioni di categoria, consistono nell’indizione da parte della Regione di una gara per identificare, nella massima trasparenza e imparzialità, il soggetto tecnico che, sulla base dell’indicazione del comitato stesso, dovrà scrivere il piano di distretto, che identifica la strategia di sviluppo, i progetti, i fondi necessari e le modalità di gestione. “E sulla gara - spiega l’assessore la Regione sta già lavorando”.
“Ribadisco quindi conclude - non solo la volontà di Palazzo Gentili di rafforzare il distretto dei Monti Cimini con la collaborazione di associazioni di categoria e Regione, ma anche di crearne di nuovi, come quello dell’Alta Tuscia e della Maremma. Quanto prima ci attiveremo inoltre per una riunione del comitato promotore per informare i soggetti economici, istituzionali e sociali sull’iter di sviluppo del progetto”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni della consigliera Lina Novelli, che presiede la commissione Agricoltura. “E’ cruciale in questa fase spiega che tutti i soggetti facenti parte del Tavolo verde, dai consiglieri provinciali ai rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Associazione provinciale allevatori e Camera di Commercio, collaborino per chiedere alla Regione il sostegno a favore di un ruolo forte di coordinamento per la Provincia di Viterbo in tutto ciò che concerne i distretti rurali, accogliendo l’istanza del sindaco di Bomarzo per un inserimento del Comune che rappresenta nel distretto dei Monti Cimini e sostenendo, infine, la necessità di costituire distretti rurali e agroalimentari anche per l’Alta Tuscia e la Maremma”.