|
L'assessore Piazzai
Copyright Tusciaweb
|
- Resti di cibo, sfalci di potature, fogliame: circa un terzo degli scarti prodotti ogni giorno è costituito da materiale proveniente da cucine, orti e giardini. Ma grazie all’uso di compostiere può essere reintrodotto nel ciclo vitale della natura, attraverso un processo di trasformazione che si chiude con la produzione di un concime naturale chiamato compost.
E’ a questo punto che entra in scena la Provincia: anche quest’anno infatti il Laboratorio di educazione ambientale ha inserito tra le proposte educative rivolte alle scuole del territorio un’iniziativa dedicata al tema della corretta gestione dei rifiuti. Il progetto si chiama Forsu (Frazione organica dei rifiuti solidi urbani) ed è stato sottoposto all’attenzione di tutti gli istituti scolastici della Tuscia, allo scopo di far comprendere l’importanza del compostaggio come procedura per il recupero della porzione organica dai rifiuti indifferenziati e non riciclabili che ognuno produce quotidianamente.
“I numerosi istituti che hanno aderito all’iniziativa, ben 45 dice l’assessore all’Ambiente, Tolmino Piazzai - possiedono al loro interno un giardino e una mensa scolastica, requisiti indispensabili per l’attuazione del progetto. La Provincia ha già provveduto a consegnare altrettante compostiere e proprio in questi giorni sono iniziati gli interventi diretti di un operatore del Laboratorio nelle diverse sedi scolastiche, per fornire a docenti e alunni delucidazioni e materiale informativo sul montaggio delle compostiere e sulle diverse fasi previste dalla tecnica del compostaggio”.
I benefici ambientali di questa pratica sono sostanzialmente due: “Quello di alleggerire le discariche conclude - e quello di produrre un fertilizzante alternativo e più salutare rispetto ai concimi chimici”.