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Ottavio Raggi
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Riceviamo e pubblichiamo
- Spe ultima dea, dicevano i latini, e noi RL ci siamo attaccati ad essa fino all’ultimo, tanto da lanciare un ultimo appello anche al Coordinatore Azzurro Giulio Marini, dopo le sue dichiarazioni di capodanno, sperando che le stesse significassero, oltre che la volontà di collaborare tra i partiti della Cdl, anche un ritrovato spirito da parte del partito azzurro verso la difesa di quei valori riformatori e liberali che (che lo hanno portato ad essere il primo partito della città) e che gli facessero rialzare la testa anche nei confronti degli alleati, egemonizzati dalle posizioni conservatrici e vetero cattoliche di An ed Udc.
Ci avevamo sperato si è detto, ci eravamo sbagliati, avevamo anche inviato una lettera aperta al senatore Giulio Marini, ed egli ci ha risposto, non a parole ma con i fatti.
Nel Consiglio Comunale di ieri ha fatto si che F.I. si dimostrasse ancora una volta prona alle volontà degli alleati, ha buttato a mare il laico Raggi, capogruppo scelto a suo tempo da F.I. stessa, partito di maggioranza relativa , per sostituirlo, udite udite con il democristiano ex Udc ed new entry in F.I. Fattorini eletto nelle file del partito di Casini e certo, non rappresentativo di quella maggioranza di elettori laici liberali e riformisti che hanno fatto sì che F.I. divenisse il primo partito a Viterbo.
Il tutto dimostra ancora di più che a palazzo dei Priori vi è una maggioranza cattolico-conservatrice egemonizzata da soli due partiti An ed Udc e che da quest’ultimo proviene, oggi, anche il neo capogruppo di F.I. Fattorini , gradito agli alleati , ma chi sa ai tanti elettori che vedono in F.I. quel partito di stampo riformatore laico e liberale capace di rappresentare il collante tra le anime cattoliche (Udc) e Conservatrici (An) della Casa delle Libertà ?
Una cosa certa nessuno di questi ultimi lo ha votato, lo hanno votato quelli dell’Udc.
Insomma caro consigliere Raggi, non se la prenda di non essere più il capogruppo di un partito che a Viterbo non rappresenta nemmeno più se stesso (a meno che lei non voglia fare il capogruppo di un partito di stampo cattolico conservatore tipo l’Udc per quello ci sono già gli ex Udc, ex Cdu, ex….ecc…) e soprattutto non rappresenta più nemmeno i cittadini che lo hanno votato quelli di area liberale, laica e riformista.
Non se la prenda caro consigliere Raggi di non fare più il capogruppo di un partito di maggioranza relativa che si fa buttare fuori due e porge l’altra guancia, dando l’impressione che a guidarlo siano altri, non è un belvedere, non credo le sarebbe piaciuto fare il capogruppo fantoccio, una sorta di Quisling nelle mani del sindaco e di Gigli.
Pensiamo piuttosto agli elettori, a quegli elettori che cercano nel centro destra quei valori liberali, laici e di libertà e che hanno votato per F.I., per i consiglieri di F.I. (non dell’Udc o di altro) cercando in essa quella svolta riformista anche a Viterbo e che oggi non si vedano più rappresentati in consigli comunale, stante l’atteggiamento prono ormai assunto dai rappresentanti di F.I. nei confronti degli alleati e la assenza di qualsiasi autonomia politica e decisionale, figuriamoci di politica liberale e riformista.
Insomma noi Riformatori Liberali, come partito componente della Cdl nonché esponenti di quella politica laica, liberale e riformista che ha portato alla vittoria liberale di F.I., nel 94’, riteniamo caro consigliere Raggi, che non si debbano lasciare soli quei viterbesi che nell’ultime elezioni comunali hanno votato F.I. volendo e credendo di dare un voto liberale, e trovandosi viceversa oggi rappresentati da un partito che arrendevole alle richieste degli alleati cattolico conservatori An ed Udc, ormai egemoni, in comune.
Ed è per questo che le chiediamo a nome dei Riformatori liberali di Viterbo un formale incontro per discutere di questi temi e del futuro della politica, laica, liberale e riformista al comune di Viterbo
Il presidente dei Riformatori Liberali Viterbo
Giacomo Barelli