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L'assessore Picchiareli
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- Rilanciare l’uso sociale delle Colonie di S. Martino, Tarquinia e Bolsena, per ridare speranza e dignità ai disabili non autosufficienti rimasti soli.
La colonie di San Martino, Tarquinia e Bolsena nel “Dopo di Noi”, un progetto del Ministero del Welfare e delle regioni, per permettere l’emancipazione e la serena prosecuzione dell’esistenza ai disabili, anche dopo che, con la perdita dei genitori, si trovano a veder reciso il loro “cordone ombelicale” col mondo. Questa la proposta in discussione in Provincia.
La proposta
Partendo dall’esperienza dell’AVAD di Tarquinia, che ha in comodato una parte della struttura della Colonia marina, ma anche considerando il lavoro prezioso e nobile che l’associazione ETA-BETA già svolge nella colonia di S.Martino, che allo stato attuale è sicuramente sotto-utilizzata rispetto alla sua potenzialità, possiamo proporre un grande progetto di rilancio del valore e dell’uso sociale delle strutture provinciali.
L’AVAD nel corso degli ultimi 15 anni ha ospitato ragazzi disabili provenienti soprattutto dalla Provincia di Viterbo e dalla Regione Lazio, ma anche da diverse città italiane, ospitando 150 disabili durante il periodo estivo. Negli ultimi anni la Colonia di Tarquinia ha accolto anche ragazzi vittime delle guerre o di disastri in tempo di pace, Bosnia, Kossovo, Algeria, Palestina, Chernobyll.
Oggi, prendendo spunto da tali esperienze, si propone il rilancio di questo tipo di servizio utilizzando anche le strutture di S.Martino e (appena fruibile) di Bolsena. Si tratta di mettere a regime e in condizione di adoperarsi, le tante realtà laiche e religiose della Tuscia, che operano in maniera volontaristica nel campo delle disabilità.
La Provincia può promuovere sia una forma di gestione consortile dei sopradetti spazi, con l’obbiettivo di rilanciare un utilizzo sociale per i tanti bisognosi che vivono nella nostra terra e al contempo promuovere un centro solidarietà nazionale ed internazionale, in collaborazione anche con altri enti e istituzioni che vogliono aderire, a cominciare dall’Unicef. Promuovere un consorzio di gestione delle associazioni del territorio significa, finalmente, valorizzare una delle risorse di cui davvero è ricca l’Italia e la Tuscia: la solidarietà, e al contempo qualificare la proprietà patrimoniale della Provincia.
Riteniamo infatti indispensabile avviare, unitamente all’esperienza consortile di cui sopra, anche un percorso progettuale del tipo denominato “Dopo di noi”, relativamente alla de-istituzionalizzazione dei disabili non autosufficienti e all’emancipazione degli stessi, nella prospettiva dell’inevitabile drammatica perdita dei genitori, i quali di solito rappresentano per loro il “cordone ombelicale” col mondo. A tal fine il ministero dei Servizi Sociali e la Regione Lazio predispongono un fondo che potrebbe sostenerci sia nelle spese di gestione dei progetti, sia per un parziale ripristino della Colonia di Bolsena ormai praticamente in rovina.
A tal riguardo la Provincia di Viterbo aveva già prodotto un atto generico di indirizzo, relativamente alle suddette colonie nel 2003, a firma dell’allora presidente Marini (dimostrazione che a volte il buon senso porta sulle stesse strade anche soggetti di diverso colore politico), si tratta ora di dar corpo e risorse ad un intento senz’altro pregevole e dovuto nei confronti di chi ha meno possibilità ma eguali diritti.
L’Assessore Provinciale ai Servizi Sociali
e alla Partecipazione
Giuseppe Picchiarelli