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Il vescovo Chiarinelli
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- "La famiglia migrante. Parabole di comunione nella diversità".
È questo il tema intorno al quale si concentra tutta l'attenzione di questa "Giornata 2007" dedicata alla questione "Migranti".
Non basta pensare alla persona migrante: è doveroso coglierla nel tessuto vivo ed essenziale delle relazioni, soprattutto quelle familiari che strutturano l'esistenza e danno senso, sostegno e gioia alla vita.
La solitudine e le amarezze, la nostalgia e il vuoto affettivo sono pesi che gravano con angoscia sul cuore.
Mogli e mariti, figli e figlie, fratelli e sorelle definiscono l'esistenza di chi vuoI vivere la grande vocazione della famiglia.
Essa si articola in diritti e doveri che non possono essere disattesi: non ci sono ragioni economiche né disposizioni giuridiche che arbitrariamente possono negare questi fondamenti.
Per questo la "Giornata 2007" dovrà essere anche una festa di famiglia: delle famiglie dei migranti e del nostro essere famiglia, la universale famiglia umana che supera barriere, vince discriminazioni e, nelle diversità, realizza la comunione. E dovrà essere anche una occasione lucida e coerente per chiedere una legislazione adeguata su questo fronte e sollecitare interventi sociali di sostegno, di tutela, di promozione familiare.
Come cristiani ci è caro ricordare come la famiglia di Gesù, con lui Bambino e con Maria e Giuseppe, dovette emigrare dalla Palestina in Egitto, sperimentando i disagi, le amarezze, i rifiuti del paese straniero.
Per noi discepoli di Gesù questa esperienza è carica di ispirazione e guida i nostri pensieri, i sentimenti e le azioni verso tutte le famiglie migranti.
Valga anche a suggerire coraggio e fiducia e a dare serenità e gioia alle stesse famiglie migranti, alle quali diciamo solidarietà piena e per le quali sale a Dio anche la nostra preghiera.
Lorenzo Chiarinelli
Vescovo di Viterbo