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Vincenzo Peparello
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- Il turismo è in ripresa.
Grazie agli investimenti (in posti letto e in qualità dell’offerta) che i privati hanno fatto negli ultimi anni”. Il presidente di Confesercenti Viterbo e coordinatore Turismo di Confesercenti Lazio Vincenzo Peparello fa una fotografia del settore nella Tuscia.
Ma non è tutto oro quello che luccica.
“Nonostante la positiva inversione di tendenza prosegue - anche la provincia, come la nazione e il Lazio, sta perdendo quote di mercato”.
Infatti calano gli arrivi.
“Fortunatamente per noi è il commento di Peparello tale calo è compensato da un aumento delle presenze, dovuto a una maggiore permanenza dei clienti, soprattutto nell’extralberghiero (agriturismi, bed and breakfast, campeggi)”.
Peparello spiega: “Riponiamo grandi speranze nella nuova legge regionale in fase di approvazione, che si sviluppa su tre direttrici: quadro normativo certo soprattutto sulle competenze tra lo Stato e le Regioni; adozione di scelte innovative a tutela dei diritti del consumatore; interventi che favoriscano le imprese, con incentivi agli investimenti nel settore.
C’è poi il discorso sull’avvio e sul riconoscimento degli Slot (sistemi turistici locali). Che dovranno innescare un nuovo modo integrato e a rete di concepire il territorio: incentivando i processi di integrazione e aggregazione delle imprese; stimolando la loro riqualificazione; sostenendo l’innovazione tecnologica degli uffici di informazione e di accoglienza turistica; promuovendo il marketing telematico dei progetti turistici tipici”.
Per il futuro serve dotare (e farlo presto) il territorio di strumenti di programmazione delle attività turistiche: “E’ questo il compito degli enti locali”, incalza Peparello. Esistono infatti tra le piccole imprese provinciali “volontà e capacità di investire insiste -, ma la burocrazia e le norme vincolistiche (come i piani paesistici territoriali) sono un freno alle iniziative individuali e quindi allo sviluppo”.
Il piano di coordinamento territoriale provinciale, di cui è iniziato l’iter di approvazione potrebbe rappresentare una svolta in questo senso.
“Non va dimenticato però che il marketing applicato ai piani di settore deve necessariamente passare tramite una programmazione negoziata condivisa dal pubblico e dal privato chiude Peparello -. Progetti che partano dal basso. Un esempio da perseguire sono i progetti Leader messi in campo dai Gal (Gruppo azione locale) che hanno prodotto una ricaduta positiva sul territorio e sulle imprese. Vero esempio di marketing orientato e programmazione negoziata”.