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Riceviamo e pubblichiamo
- Caro direttore,
apprendo in prima battuta dal tuo pregevole giornale, che seguo costantemente per restare in contatto virtuale (e però mai banale né superficiale) con la mia città di origine, che si è realizzato il solito ricambio in corsa ai vertici della Viterbese.
Una squadra che, come sai, mi porto nel cuore da una vita. E i cui destini, pur mettendomi al riparo da coinvolgimenti diretti, continuo a seguire con massima passione e attenzione.
Da quanto leggo credo che si possa parlare di svolta epocale nella gestione del club gialloblu’.
La cordata che sembra si prenderà cura del futuro della Viterbese è composta da gente di calcio, che potrebbe finalmente imprimere la giusta accelerazione a un ambiente che in fondo non desidera altro.
La grande risposta che la città di Viterbo seppe dare alla mitica stagione in cui si sfiorò il traguardo della serie B, ne è la prova provata.
La presidenza affidata ad Alberto Gianni è una garanzia. Il suo passato come dirigente è di primo livello. A Terni ancora lo ricordano come l’uomo che riportò i rossoverdi in serie B, dopo una lunga serie di tribolate stagioni. Le sue possibilità economiche sono note e questo certamente non guasta. Si tratta, per lui, di un ritorno.
Era stato azionista ai tempi della gestione Venanzi, ma si era tenuto in posizione defilata.
L’assunzione del massimo livello di responsabilità a livello societario significa che, oggi, ha deciso di assumere in prima persona la responsabilità di guidare la società gialloblu’.
Un club che il prossimo anno festeggerà il suo secolo di vita. Siamo certi che sarà in grado di dare il meglio di sé stesso in questo ruolo e che renderà il centenario godibile come dovrebbe essere.
Anche la vicepresidenza di Aldo Ricci va accolta positivamente. Pure in questo caso si tratta di un uomo di calcio che, per lunghi anni, ha fatto parte del cda della Roma di Sensi. E che ricopre, professionalmente, un ruolo dirigenziale di grande prestigio.
Si tratta di un valore aggiunto la cui rilevanza non può essere sottaciuta. E’ ovvio che sarà il tempo a dire quale contributo Ricci saprà dare al consolidamento di una realtà gialloblu’ ancora alla ricerca della sua identità. Ma le premesse sono assolutamente incoraggianti.
Infine c’è da sottolineare che, all’interno dell’organigramma riportato dal tuo giornale (quanto tempo che ne mancava uno vero…), anche la figura di Marino Mariottini appare tutt’altro che irrilevante.
Si tratta di un dirigente sportivo di grande spessore. La sua storia è legata a quella di società importanti come l’Inter e l’Udinese. La competenza che gli viene riconosciuta nel pianeta calcio è fuori discussione.
Tanto per citare un esempio il direttore sportivo della Fiorentina Pantaleo Corvino, cui Diego Della Valle ha affidato il progetto viola sotto il profilo tecnico, da sempre indica in Mariottini il suo referente.
Potrebbe trattarsi della svolta che Viterbo, la Viterbese e i suoi tifosi attendono da anni. I nomi non lasciano spazio a valutazioni negative e inducono a un sano ottimismo. Si tratta di riflessioni affatto velleitarie e che, invece, si fondano su un’attenta analisi dei fatti, delle persone e della loro storia.
Mi auguro di non sbagliarmi.
E però, dopo tanto tempo, potrebbe essere stata trovata quella che un tempo si definiva la quadratura del cerchio.
La cosa non può che riempire di speranza e di gioia i tanti cuori che battono per i colori gialloblu’. E, dunque, anche il mio.
Con stima
Sergio Mutolo