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- Domani 17 gennaio alle 15,30 presso la Basilica di S. Francesco, sarà celebrata una messa solenne di commemorazione delle vittime civili di guerra cadute il 17 gennaio 1944, giorno nel quale lo splendido edificio gotico, e gran parte della città, vennero bombardati disastrosamente.
Il Comune sarà presente in forma ufficiale , con il vicesindaco e con una corona che sarà deposta presso la lapide che ricorda appunto quel tragico 17 gennaio , posta sul fianco della basilica. “Un momento di preghiera e riflessione nel nome di Dio contro ogni guerra e violenza”, scrive il parroco di S. Francesco, Padre Agostino, al Sindaco Gabbianelli.
“Ritengo doveroso sostenere e promuovere il ripristino di questa commemorazione - ha detto il sindaco - che segna uno dei periodi più drammatici della storia della nostra città.
Migliaia di nostri concittadini in quei giorni persero la propria casa, la famiglia e, più spesso, la vita; il patrimonio storico artistico cittadino subì un grave colpo: San Francesco, San Sisto, San Giovanni in Zoccoli, solo per citarne alcuni, furono tra i monumenti più danneggiati.
Ricordiamo quei giorni terribili per non dimenticare la lezione della storia, ricordiamo non per dividerci sui giudizi ma per restare uniti nella volontà di continuare a costruire la pace e testimoniare la tragicità di fatti che hanno ridisegnato la Viterbo in cui viviamo oggi, epoca nella quale la guerra entra ogni giorno nelle nostre case dagli schermi televisivi e sembra non riguardarci.
La pace, ha detto Papa Wojtila, è una responsabilità universale e passa attraverso mille piccoli atti della vita quotidiana: ecco allora che l'appuntamento di domani a San Francesco diventa una importante testimonianza collettiva, in nome della memoria , per affermare la pace e l'unità della comunità cittadina contro la violenza e la distruzione della guerra. Una pace raggiunta anche e soprattutto attraverso il sacrificio quotidiano dei nostri soldati.”
Un ricordo del 17 gennaio '44 di Bruno Barbini:
“ ....Alle 13 di quel giorno, una nutrita formazione di bombardieri che aveva lo scopo di interrompere le comunicazioni stradali e ferroviarie a nord di Roma, colpì duramente le stazioni ferroviarie viterbesi di Porta Fiorentina e della Roma Nord e la vicina statale Cassia.
Fu una strage, perché il bombardamento ebbe luogo proprio nell'ora in cui nelle due stazioni ferroviarie ed in quella vicina delle autolinee Garbini si ammassavano centinaia di persone, che attendevano di salire sui treni e sui pullman e molti si resero conto della gravità della situazione troppo tardi per potersi mettere in salvo. Altri rimasero sepolti sotto le macerie della vicina Trattoria del Bersagliere dove stavano pranzando.
....Il 17 gennaio aveva segnato una svolta decisiva nel processo di coinvolgimento di Viterbo nella guerra. Nei mesi successivi, infatti, le incursioni si intensificarono progressivamente, raggiungendo il culmine nelle settimane che precedettero l'arrivo delle colonne angloamericane.....”