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Riceviamo e pubblichiamo
- Il sindaco e l’assessore all’Urbanistica facciano chiarezza.
All’apparenza la notizia del ricorso contro il tracciato della trasversale per la contestuale presenza di fabbricati sembra una barzelletta, quasi un classico delle situazioni paradossali dovute alla cecità e superficialità burocratica della pubblica amministrazione.
Ho voluto approfondire. Perché taluni precedenti ( vedi semianello) non depongono a favore di una programmazione coerente; perché l’obiettivo di una ripresa dei lavori dopo decenni di blocco di quella che è l’arteria fondamentale per lo sviluppo della Tuscia e della città capoluogo in particolare è cosa estremamente seria.
Ad oggi gli uffici mi consegnano :
- una delibera di G.M. risalente al 1988 ( sindaco Marcoccia) con cui si esprime parere favorevole al progetto facendo peraltro esplicito riferimento al tratto del 1° lotto /3° tronco interessante il territorio comunale; nella stessa delibera si dà atto che tale tracciato va ad “ impegnare solo zone agricole E, non interessate da previsioni di PRG”
- la trasmissione da parte dell’ANAS in data 24-06-2003 della relazione comprensiva di annessa cartografia inerente la Valutazione di Impatto Ambientale che nel confermare l’inopportunità di una eventuale riconfigurazione del tracciato sottolinea “il progetto del tratto tra la SP Tuscanese e località Cinelli è stato sottoposto, nel corso degli ultimi venti anni a numerosi passaggi approvativi, avendo ricevuto il consenso da parte di tutti gli Enti o Amministrazioni territorialmente interessate; ciò è anche confermato dal fatto che il progetto risulta inserito all’interno degli strumenti urbanistici vigenti dei Comuni interessati
- la documentazione relativa al rilascio di due diverse concessioni edilizie interessanti peraltro lo stesso terreno rispettivamente risalenti al 1993 e al 2002, rilasciate secondo le competenze diversamente attribuite nel tempo- l’una dal Sindaco di allora ( Fioroni) e dal dirigente Arch. Balducci l’altra. Nelle relazioni istruttorie non si fa minimo cenno al tracciato della Superstrada , né alla cosiddetta variante Leschiutta che definiva i relativi vincoli pertinenziali. Insomma come se non esistesse, come se tale opera fosse una mera ipotesi o come se verificate a priori distanze e quant’altro , una eventuale problematica di sovrapposizione ancorché marginale si ponesse lontanamente.
Non conosco i termini del ricorso al TAR. Mi auguro ovviamente che il tutto sia ridimensionato, che prevalgano le ragioni di pubblica utilità e sia sancita una linearità della procedura progettuale ed amministrava, e soprattutto la coerenza degli atti di tutti i soggetti pubblici interessati.
Nondimeno sarebbe utile che Il sindaco e l’assessore all’Urbanistica sgombrassero il campo da possibili fraintendimenti.
Chiariscano cioè che nessuna responsabilità tecnica ed amministrativa è riconducibile al Comune di Viterbo, nessuna omissione compiuta, nessuna verifica tralasciata, che l’approccio a tale vicenda è stato ed è coerente e che in particolare il settore Urbanistica non ha agito col più banale degli errori metodologici, quello per cui la mano destra non sa cosa fa o ha fatto la sinistra.
Anche perché proprio per questo la legge e l’assetto organizzativo prevedono competenze unitarie e responsabilità piene.
Sandro Mancinelli
Segretario Unione Comunale DS