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Giancarlo Gabbianelli
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- La sezione Regionale della Corte dei Conti ha disposto l'archiviazione del procedimento della stessa Corte dei Conti contro il Comune, relativo alla richiesta di chiarimenti sulle spese sostenute dall'Amministrazione per studi ed incarichi di consulenza conferiti a soggetti estranei all'Amministrazione stessa. I
l procedimento fu originato da un intervento in consiglio comunale del consigliere Severo Bruno, che annunciava il ricorso alla Corte dei Conti sul tema in oggetto.
“Ho accolto la notizia con viva soddisfazione - ha commentato il sindaco di Viterbo Giancarlo Gabbianelli - poiché la sentenza della Corte dei Conti non fa che confermare la correttezza del comportamento di quest'amministrazione, sempre teso ad operare nell'interesse della cittadinanza, anche attraverso la collaborazione di consulenti esterni la cui professionalità è indiscutibile.
Il consigliere di opposizione, nel luglio 2004, aveva parlato, nel suo intervento in Consiglio comunale, di “una struttura esterna parallela che svolge compiti analoghi a quelli degli uffici tecnici al punto da diventare un loro duplicato, nella quale non si riscontra quel requisito fondamentale richiesto dalle leggi e dagli ordinamenti interni: l’alto contenuto di professionalità.
Trattasi quindi di struttura illegittima creata per essere gestita a proprio uso e consumo, senza dover sottostare a quegli obblighi che si avrebbero nel caso di un rapporto d’impiego continuativo, da utilizzare secondo le esigenze del momento al di fuori di ogni corretta programmazione e di ogni controllo.” Il consigliere dichiarava inoltre che avrebbe chiesto “l’accertamento della regolarità delle procedure adottate” e sollecitato “l’accertamento di eventuali responsabilità“.
Ora, dopo l'esame di tutti gli atti e l'audizione delle parti, nonché la presentazione, da parte del sindaco, di certificazioni dei dirigenti degli uffici attestanti la impossibilità da parte degli stessi di poter provvedere ai lavori compiuti da professionisti esterni e di loro relazioni comparative tra i costi sostenuti e l'attività prodotta dall'ufficio progettazione interno al Comune, la Corte dei Conti ha dato ragione all'Amministrazione, sottolineando , nel documento di archiviazione, che “ nel caso in specie non è ravvisabile l'elemento del danno alle finanze comunali , né quello di colpa grave”.
Il documento sottolinea anche che “gran parte delle opere progettate sono state realizzate o sono in corso di realizzazione , ovvero sono in atto le procedure per ottenerne il finanziamento... non risultano sussistere progetti inutili e le opere finanziate corrispondono all'interesse pubblico”.
“Il che dimostra - conclude Gabbianelli - che certi presunti moralizzatori farebbero bene a riflettere, prima di sollevare dubbi che danno origine a procedimenti improvvidi e costosi per il Comune e che costituiscono, quelli sì, un inutile costo per la comunità, con conseguente sottrazione di risorse da destinare ai cittadini”.