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L'assessore Mazzola
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- Uno strumento di programmazione e prevenzione atteso sin dal 1998, ma che evidentemente non tutti i Comuni del Viterbese reputano importante per la sicurezza dei cittadini.
“Presentato il 12 dicembre scorso spiega l’assessore competente Mauro Mazzola -, il Piano provinciale della Protezione civile elaborato da palazzo Gentili dopo otto anni di stasi, grazie alla collaborazione con enti locali, prefettura, forze dell’ordine e volontari, per tredici amministratori locali evidentemente non desta interesse”. Tanto che nessun rappresentante ne ha ancora ritirato la rispettiva copia.
E qui nascono i problemi.
“Il documento redatto rappresenta una ricognizione a 360 gradi delle caratteristiche del nostro territorio: dai bacini idrografici, alla presenza di zone franose, passando per tutti quei dati logistici da cui, in caso di emergenze, può dipendere l’efficacia di un intervento della protezione civile”.
Un piano - considerando che non tutte le informazione fornite dai Comuni alla Provincia erano aggiornate - ancora in evoluzione: ritirando il fascicolo, infatti, gli enti locali avrebbero ricevuto user name e password da utilizzare per correggere e aggiornare in tempo reale i dati, accedendo all’apposito portale www.datigis.info/tusciaweb.
“Le amministrazioni che non hanno ancora prelevato il documento continua Mazzola dimostrano quindi non solo scarsa sensibilità verso il lavoro svolto da più soggetti in collaborazione, ma soprattutto un deficit di attenzione nei confronti dell’incolumità dei cittadini.
Rischiando altresì di compromettere il valore e l’efficacia di questo strumento, anche a danno di quei Comuni che lo hanno recepito. Ribadisco: è stato redatto all’unico scopo di prevenire eventuali situazioni di pericolo per la popolazione e di intervenire con maggiore efficienza”.
Questi i tredici Comuni rei di non aver ancora risposto: Arlena di Castro, Bagnoregio, Calcata, Carbognano, Cellere, Gallese, Graffignano, Grotte di Castro, Ischia di Castro, Onano, Proceno, Tarquinia e Tuscania.