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Gino Saladini
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- Al secondo tentativo, Gino Saladini cade.
Stamani le dimissioni dei sedici consiglieri, che hanno determinato la fine dell’amministrazione di centro sinistra, ma già un paio di giorni fa pare ci sia stato un tentativo di mettere la parola fine all’esperienza amministrativa di Saladini, con un documento, che sarebbe stato sottoscritto anche da un esponente della Margherita e dal capogruppo Ds, che poi, richiamati all’ordine, si sarebbero tirati indietro.
La caduta di Saladini parte da lontano, dalla scissione del partito tra Fassiniani (cui appartiene il primo cittadino) e il gruppo che fa riferimento alla corrente di Mussi, una spaccatura avvenuta prima delle elezioni, proprio per la scelta del candidato sindaco, tra Saladini (Fassiniani) e chi, invece ha appoggiato Marco Piendibene (i fuoriusciti dai Ds).
In sette mesi, secondo questi ultimi, si è vista solo un’amministrazione ingessata, che non ha dato seguito alle promesse fatte in campagna elettorale, come la vertenza sulla centrale.
Dallo stop al carbone, all’accordo con l’Enel. O l’eliminazione delle barriere architettoniche, con la nomina di un delegato, portatore d’handicap, che però non aveva nemmeno un ufficio e le cui riunioni andavano puntualmente deserte.
Solo due esempi dei sette mesi, che sempre per i fuoriusciti dei Ds, sono stati di malcontento generale, sfociato con la sfiducia dei sedici consiglieri, dodici dei quali di minoranza, più tre consiglieri eletti nella lista a sostegno di Saladini e Marsili del gruppo misto.
La notizia della caduta della giunta è rimbalzata da Civitavecchia a Roma, dal Comune alla Regione.
“Apprendiamo con soddisfazione che questa mattina è terminato ingloriosamente un incubo per i cittadini di Civitavecchia dice il consigliere regionale di An Francesco Lollobrigida - è caduta i l’amministrazione comunale, eletta solo un anno fa.
Le faide interne che vedono protagonisti ben noti componenti della maggioranza, si stanno concludendo nel più penoso dei modi.
Auspichiamo che altre amministrazioni della zona attualmente governate dai protagonisti di queste faide, come Santa Marinella, concludano al più presto le loro esperienze amministrative, portatrici solo di prebende e nocumento ai cittadini”.