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Giuseppe Parroncini
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- Si è svolto sabato a Montefiascone di fronte ad una platea di oltre 200 partecipanti, l’incontro pubblico sulla Via Francigena che ha visto protagonisti il presidente della Provincia Alessandro Mazzoli, lo storico Gaetano Platania, il capogruppo D.S. alla Pisana Giuseppe Parroncini e l’assessore regionale alla Cultura Giulia Rodano.
“Si tratta di un itinerario di centrale importanza per la promozione e lo sviluppo della Tuscia - ha dischiarato il Presidente della Provincia Alessandro Mazzoli portando il suo saluto d'apertura- Non posso che esprimere grande apprezzamento per la nuova Legge regionale, uno strumento utilissimo per potenziare e coordinare il nostro impegno.
Già la Provincia ha aderito, d’intesa con il Gal degli Etruschi e con quello dei Cimini, al progetto Cammini d’Europa, intendiamo mettere in campo tutti gli sforzi necessari per imprimere un maggiore slancio all’azione di promozione e recupero di questo grande patrimonio”.
E' seguita l'introduzione di Platania, che ha ricordato il prestigio e l’importanza della Via Francigena lungo il corso della sua millenaria storia, direttrice simbolo del viaggio e veicolo primario di cultura e costruzione delle identità.
“Un’iniziativa importante per aprire il confronto sul tema del recupero e della valorizzazione della Via Francigena, intesa come grande risorsa e fattore di sviluppo primario della nostra Provincia. Così ha sottolineato Parroncini nelle battute iniziali del suo intervento -.
Negli ultimi anni si è concretizzata una forte riscoperta di questo itinerario, grazie al contributo del Giubileo del 2000 e dell’attività del mondo associativo ed istituzionale. Un’azione di promozione e recupero che non è stata, però, sufficientemente incardinata in un quadro unitario ed organico di programmazione ed intervento.
Troppo spesso ha evidenziato Parroncini- le iniziative si sono rivelate episodiche, scollegate, prive di un quadro complessivo di riferimento. La nuova Legge potrà, da questo punto di vista, costituire un terreno fondamentale per la costruzione di nuove sinergie e per mettere in campo un lavoro coordinato, capace cioè di raccordare tutti gli attori interessati ed ottimizzare l’uso delle risorse.
La Via Francigena rappresenta un tema forte, capace di saldare identità e territorio, uno straordinario “luogo” di incontro ed integrazione delle vocazioni.
Un grande “attrattore” culturale che può e deve qualificarsi nella piena attuazione della sua essenza multifunzionale, capace cioè di fare interagire tutte le straordinarie ricchezze della Tuscia. Paesaggio, natura, tradizioni enogastronomiche, cultura, rappresentano un patrimonio unico, non riproducibile, indispensabile per vincere la sfida della competitività.
Con la nuova Legge ha proseguito il capogruppo Ds - si aprono diverse ed importanti opportunità. Si potranno prevedere, infatti, interventi di manutenzione del tracciato, azioni di marketing ed informazione come l’ installazione di cartellonistica, segnaletica e produzione di materiale audiovisivo.
Tutto ciò che occorrerà per rendere accessibile, fruibile e riconoscibile questo prestigioso cammino. L’approccio e la visione dovranno essere più che mai organici ed integrati, evitando sovrapposizioni e duplicazioni, nel quadro della massima convergenza e concentrazione delle risorse.
Abbiamo tutti i fondamentali ha concluso Parroncini- per cogliere le opportunità che ci offre questo prestigioso cammino d’Europa, lavorando insieme e razionalizzando le azioni potremo cogliere risultati veramente preziosi”.
Nella stessa scia l’intervento dell’assessore Giulia Rodano, che ha ricordato e rimarcato lo sforzo messo in campo dalla Regione in questo primo anno e mezzo.
“Abbiamo già investito circa 600.000 euro sulla Francigena attraverso la L.R 40 e con la costituzione di un gruppo di lavoro interassessorile contiamo di ampliare e calibrare al meglio i futuri interventi - ha ricordato l'assessore Rodano - . La via Francigena è l’espressione di un itinerario identitario, culturale e simbolico prima che fisico.
Un patrimonio da scoprire fino in fondo e valorizzare al meglio sulla base della convergenza degli sforzi delle istituzioni e del mondo associativo ed imprenditoriale. La Legge costituisce il terreno su cui misurare la capacità di fare squadra e sistema, sviluppando un’ idea di fruizione del territorio alternativa, che non è “rapina”, ma affermazione di un’identità, di un modello capace di mettere al centro le vocazioni, di far risaltare le peculiarità e le qualità di una “terra”“.