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Ronciglione
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Riceviamo e pubblichiamo
- L’intitolazione di una via a Bettino Craxi effettuata ad Hammamet è senza dubbio un fatto positivo che riapre la riflessione sulla figura di Craxi per troppo tempo demonizzata e criminalizzata.
Si va diffondendo sempre più la consapevolezza del ruolo politico che Craxi ha avuto nella modernizzazione e nell’apertura di una nuova stagione riformista; eppure la Tunisia, un Paese che ha soltanto ospitato Craxi, ha ritenuto giusto onorarlo, con la intitolazione di una via, mentre in Italia a Milano viene ancora rinviata e ancora non viene detta chiaramente, sebbene tutti ne siano a conoscenza, la verità su tangentopoli.
La città di Viterbo, con i suoi dirigenti, avrebbe potuto intitolare una via a Bettino Craxi ?
La falsità storica non può permettere riconoscimenti: il Parlamento tutto sapeva che i bilanci di tutti i partiti erano truccati. Craxi nel suo ultimo discorso chiese un’assunzione di responsabilità degli allora dirigenti, ma nessuno ebbe il coraggio di alzarsi e dire che per anni il Parlamento tutto aveva approvato il finanziamento illecito dei partiti.
Sperare che lo facciano adesso ?
La conseguenza di aver demolito l’immagine di Craxi e distrutto il Partito Socialista è sotto gli occhi di tutti: non è stata ancora possibile, a differenza delle altre nazioni europee, la costruzione in Italia di un grande partito Socialista democratico.
Il 7° anno dalla morte di Craxi, cade quest’anno in un momento storico che i socialisti tutti debbono cogliere perché l’unità dei socialisti sotto un’unica bandiera può diventare realtà.
E’ un invito a ricercarla, soprattutto a livello locale, rivolto ai socialisti di base e ai dirigenti, per farla salire ed imporre ai vertici.
Attraverso l’unità dei socialisti e la loro politica di coinvolgimento dei cittadini alle scelte, vero spartiacque tra politica progressista e politica conservatrice, è possibile dare risposte certe alla richiesta di valorizzazione di coloro che hanno meriti e di coloro che ricercano la elevazione della propria condizione sociale.
Raimondo Chiricozzi