Riceviamo e pubblichiamo
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Al Presidente della Giunta Regione Lazio
Asssessore alle infrastrutture Regione Lazio
Presidente Commissione Trasporti Regione Lazio Commissario autorità portuale
Presidente Centro Intermodale di Orte
Presidente della Provincia di Viterbo
Assessore alle infrastrutture della Provincia di Viterbo Presidente Commissione Trasporti provincia di Viterbo
Presidente Comunità Montana dei Cimini
Sindaci del comprensorio toccato dalla Ferrovia Civitavecchia Orte
Segretari politici federazione partiti
Segretari Politici partiti locali
Organizzazioni sindacali
Organi di stampa
Il Comitato Ferrovia Civitavecchia Capranica Orte intende sottoporre all’attenzione dei cittadini, delle autorità in indirizzo e dei partiti politici la seguente lettera aperta:
Il porto di Civitavecchia ha avuto in questi anni un forte sviluppo: da semplice approdo da/per la Sardegna, è diventato uno dei maggiori porti italiani, in competizione con Genova, Livorno, Napoli.
Il Centro Intermodale di Orte o (Interporto) sta finalmente decollando e diverrà il Centro Merci più grande per bacino di traffico del Centro Italia
Questa realtà si è sviluppata nonostante che l’entroterra del viterbese e più in generale dell’Alto Lazio siano assolutamente carenti di infrastrutture.
Per quanto riguarda specificamente il trasporto ferroviario, la provincia di Viterbo ha solo due linee di interesse nazionale che la attraversano, o meglio la lambiscono: la Roma Genova via Civitavecchia Pisa e la Roma Firenze via Orte. Le altre ferrovie Roma Capranica Viterbo, Roma Civitacastellana Viterbo e Viterbo Attigliano Orte sono soltanto di interesse locale o regionale.
E' in questo quadro che riteniamo importante la riapertura della ferrovia Civitavecchia Capranica Orte.
Si tratta infatti di una ferrovia capace di collegare Civitavecchia, il suo Porto in forte sviluppo e i paesi del basso viterbese con Orte, il Centro intermodale, la linea Roma Firenze Bologna e la linea Roma Falconara Ancona.
Si tratterebbe cioè, di ripristinare il collegamento di paesi toccati dalla ferrovia con le grandi linee di comunicazioni ferroviarie, cosa indispensabile per lo sviluppo economico e sociale.
Tre le tipologie di traffico prevedibili:
1) trasporto merci da/per Civitavecchia con l'area industriale umbra e marchigiana;
2) collegamento passeggeri in ambito regionale e interregionale: Roma, Terni, Perugia, e a media lunga percorrenza attraverso il nodo di Orte e lo scalo di Civitavecchia;
3) uso della ferrovia Civitavecchia Capranica Orte a scopo turistico.
In particolare per quest'ultimo punto è da considerare il grande numero di turisti che sbarcano a Civitavecchia (1.500.000 di persone nel 2006), provenienti dai ricchi mercati americano e nord europeo. Le navi crociera che sostano a Civitavecchia hanno ottenuto dall’autorità portuale l’agevolazione di non pagare il secondo giorno di sosta nel porto.
Un servizio di treni riservato ai crocieristi permetterebbe loro di visitare zone di alto valore turistico ( Cencelle, Blera, Sutri, il lago di Vico, Palazzo Farnese, Viterbo, ecc.), connettendo i paesi del basso viterbese e la Tuscia tutta con i grandi circuiti internazionali del turismo.
Per raggiungere questi ambiziosi risultati è necessaria però, una forte azione politica, da sviluppare soprattutto da parte dei Comuni toccati dalla ferrovia, nei confronti della Regione Lazio che sta rilevando la Ferrovia Civitavecchia Capranica Orte dalle FS e che necessita però di essere continuamente pressata, perché le buone intenzioni non si perdano nella notte dei tempi.
In una prima fase riteniamo importante che venga decisa la riapertura in tempi brevi della tratta Capranica Orte, essendo ciò possibile in quanto è pronta per essere percorsa dai treni, ha i binari e non necessita di lavori onerosi.
Tale fatto rappresenterebbe una evidente intenzione di progredire per la riapertura di tutta la ferrovia fino a Civitavecchia.
Per quanto riguarda specificamente i fabbricati inseriti nelle stazioni, è doverosa la loro preservazione e il recupero a fini pubblici. Con i nuovi sistemi automatici di regolazione del traffico, infatti, l’esercizio nella tratta ferroviaria avverrebbe senza personale a terra e i locali delle stazioni potrebbero rimanere inutilizzati o destinati ad usi impropri non fruibili dal pubblico.
E’ al contrario, auspicabile che i fabbricati viaggiatori e gli altri fabbricati degli scali siano messi a disposizione della collettività, per l’organizzazione di mostre e come base logistica di associazioni o imprese private che operano nel settore del trasporto ferroviario turistico, con propri treni.
Il presente documento intende essere di riflessione e di stimolo per le forze politiche. Chiediamo venga assunto ed inserito nel programma dei partiti per le amministrative di primavera, augurandoci che ad esso segua realmente l’impegno concreto.
Comitato Ferrovia
Civitavecchia Capranica Orte
Gabriele Pillon