|
copyright Tusciaweb
|
- In Italia, attualmente, circa il 10% della popolazione di età superiore ai 65 anni è colpita dal diabete mellito.
Questa percentuale è destinata ad aumentare considerevolmente con il crescere della vita media, registrandosi centomila nuovi casi ogni anno. Da alcune proiezioni si prevede un incremento del 5-7% annuo, il che porterebbe nell’anno 2015 il numero dei diabetici italiani dagli attuali 2milioni a 5milioni.
Questa malattia, col tempo, porta all’insorgenza di complicanze sempre invalidanti e dolorose, come la neuropatia e la vasculopatia diabetiche, che possono fare incorrere il paziente nell’ulcerazione e, nei casi estremi, addirittura alla gangrena con conseguente amputazione dell’arto, che è circa 30 volte più frequente in questi pazienti rispetto a quelli non affetti da diabete.
L’Asl di Viterbo, fra le prime nella Regione Lazio, ha aperto da alcuni mesi un centro per il trattamento delle complicanze agli arti inferiori del paziente diabetico, in particolare la neuropatia periferica dolorosa e la vasculopatia diabetica.
Questa struttura, fortemente voluta dal direttore generale, Giuseppe Aloisio, è stata inserita nell’Unità operativa di Angiologia dell’ospedale Belcolle diretta da Alessandro Apollonio, che già si occupava, con soddisfacenti risultati, della terapia farmacologica della vasculopatia diabetica.
“Con l’inserimento nella nostra Unità dice Apollonio - di uno dei pochi esperti presenti in Italia sul piede diabetico, il dottor Franco Ovidi, e di uno specialista della riabilitazione vascolare, il dottor Antonio Mander, si è registrato un considerevole aumento dei risultati positivi in questi pazienti, con una drastica riduzione delle amputazioni e un sensibile miglioramento della loro qualità di vita”.
Il centro sarà inoltre fornito del nuovo sistema FREMS (Frequency Rhythmic Electrical Modulation System), che è un dispositivo medico che ha dato ottimi risultati nella neuropatia e vasculopatia diabetica ed anche nel campo delle lesioni cutanee. Questa terapia, presente in pochissimi centri italiani, sfrutta gli impulsi elettrici per far nascere nuovi vasi sanguigni e riparare i nervi, essa quindi può essere un ausilio importante nel trattamento del piede diabetico e di altre neuropatie.
“Con questo sistema terapeutico - prosegue Apollonio - è possibile ottenere, nei pazienti diabetici ancora in uno stato non troppo avanzato delle complicanze, un miglioramento del dolore ed un recupero funzionale sia a livello nervoso periferico che della microcircolazione, riportando il paziente ad un tenore di vita sicuramente più accettabile”.
Collaudato inizialmente dall’Ospedale Luigi Sacco di Milano e sperimentato con successo da alcuni anni in uno dei più importanti ospedali italiani quali il San Raffaele, il sistema FREMS viene utilizzato in alcuni centri di eccellenza in Italia ed all’estero, ed è ora inserito nel tariffario della Regione Lazio, recentemente deliberato. Il sistema è stato progettato e realizzato della ditta Lorenz Biotech (MO) secondo il principio dell’appropriatezza sanitaria ossia con l’obiettivo di un miglioramento clinico accompagnato ad un risparmio economico, soprattutto nel medio termine.