|
Il consigliere Enrico Contardo
copyright Tusciaweb |
Riceviamo e pubblichiamo
- In merito agli interventi di Linda Natalini e del consigliere Marenzoni pubblicati sulla stampa, sorgono spontanee alcune considerazioni.
Marenzoni i parla di “costruire una società ‘dalla parte dei bambini’ in cui i minorenni sono portatori di diritti in prima persona e non soltanto in quanto membri di un gruppo familiare”. Afferma anche di istituire un consiglio comunale per i giovani, per sentire le loro voci in merito alla vita della città.
Tutto giusto, e sacrosanto. Siamo tutti d’accordo su queste posizioni, chi non lo sarebbe? Anche se, pensiamo, magari bastasse un consiglio comunale giovanile per risolvere i problemi complessi e articolati dei ragazzi.
Ma, comunque, perché invece di usare il mezzo mediatico per esprimere le sue idee non lo fa nella sede opportuna, ossia in consiglio comunale? Invece di fare osservazioni sterili e polemiche inutili, perché non fa proposte concrete e propositive? Non basta contestare, attività sacrosanta per carità, peraltro insita nel ruolo di chi fa opposizione.
Bisogna proporre, se si hanno, progetti alternativi. E soprattutto utili.
Il consigliere Natalini, condividendo le posizioni di Marenzoni, afferma inoltre di aver proposto il consiglio comunale per ragazzi e ragazzi e che “a maggio di questo anno, dopo un non semplice iter in commissione, quel progetto è stato approvato ma, malgrado l’impegno degli uffici, ancora non ha visto la sua effettiva applicazione”. Ricordiamo alla consigliera Natalini che il progetto in questione è già in divenire: se non è stato attuato finora non è certo per colpa dell’amministrazione comunale.
Il progetto “Consiglio comunale ragazzi e ragazze”, infatti, è stato trasmesso dal settore attività scolastica dell’assessorato ai Servizi Sociali a tutti i dirigenti degli istituti scolastici di scuola elementare e medie il 22 settembre del 2006.
Nella lettera, in cui si invitavano i dirigenti ad informare gli alunni sulla natura del progetto e quindi di raccogliere le adesioni, si poneva un termine fissato al 5 di ottobre. Alla mancata risposta di questa prima lettera, l’ufficio comunale ha poi rispedito un sollecito il 10 di dicembre, ma niente. Il terzo sollecito è stato spedito il 10 di gennaio.
Ad ogni invio delle lettere sono seguite poi relative telefonate, ma evidentemente l’argomento non era ritenuto di particolare importanza. Finalmente, il 15 di questo mese, hanno risposto positivamente 5 scuole elementari e 4 medie e, a breve, il progetto del consiglio comunale per i giovani sarà operativo.
Questi sono i fatti.
Non si tratta di dare risposte stizzite, come afferma la Natalini. L’arroganza, semmai, sta nelle affermazioni di chi, non riconoscendo quanto di buono sta facendo questa amministrazione per le politiche giovanili, allo scopo di colpire l’assessore competente, di fatto fa ben altro.
Di fatto nega il lavoro e la professionalità di tutte le figure lavorative che compongono l’intero settore assistenti sociali, psicologi, impiegati, educatori che ogni giorno, con responsabilità e grande dedizione, lavorano a una moltitudine di progetti per il benessere dei nostri giovani.
Il progetto Tribù, liquidato con sufficienza dal consigliere Natalini, nacque in seguito agli interventi del giornalista Carlo Galeotti e di Antonello Ricci in merito agli episodi di violenza e di intolleranza giovanile accaduti lo scorso anno.
Loro chiesero ai politici locali di fare qualcosa per arginare il problema e ci fu un incontro nella sede dell’amministrazione provinciale con loro e con gli assessori alle politiche giovanili comunali e provinciali Mauro Rotelli e Giuseppe Picchiarelli. Da quell’incontro, il Comune diede l’avvio il progetto Tribù, nel quale i ragazzi di diverse idee politiche ed estrazioni sociali convivevano insieme per un mese, organizzando un progetto comune.
Un’iniziativa concreta, che ha dato informazioni importanti sulle problematiche e sulle interazioni dell’universo giovanile.
Non ci risulta, invece, alcuna iniziativa concreta da parte dell’amministrazione provinciale sul questo tema.
Cerchiamo, per il futuro, di evitare strumentalizzazioni sterili e di confrontarci su questioni reali
I Consiglieri Comunali
Massimo Gemini
Enrico Maria Contardo