Riceviamo e pubblichiamo
- Già una volta abbiamo impedito la realizzazione del termovalorizzatore a Civitavecchia. Lo fermeremo anche la seconda volta.
Le reazioni all’annuncio di stampa sono state deboli e imbarazzate: si rimane senza parole, increduli che anche a livello politico qualcuno possa identificare questo territorio come la pattumiera d’Italia.
I nostri giovani migliori, da Civitavecchia a Tarquinia, esprimono rabbia e senso d’impotenza perché si toglie loro persino la speranza, si azzera il riferimento a un governo politico “buono” che si pensava potesse darsi.
Al silenzio triste del popolo inquinato corrisponde uno strano silenzio del governatore Marrazzo: di colui che ultimamente si era impegnato, nell’incontro con lo sviluppista Bersani, a costituire un “tavolo della salute” che sentenziasse sulla (eventuale?!) pericolosità della prossima centrale a carbone.
Non ha mantenuto l’impegno, come gli accade spesso. Intanto il carbone si sta già facendo, a dispetto degli impegni assunti. E si progettano il rigassificatore, l’inceneritore e quant’altro. Perciò gli elettori, che ieri si batterono per mandare a casa Storace, desiderano purtroppo fare altrettanto con il successore.
I Verdi di Civitavecchia protestano per questo bizzarro modo di intendere la democrazia rappresentativa e chiedono ai loro eletti in Regione di fermare lo scempio di credibilità che si vuole attuare.
I Verdi sono e restano al fianco del popolo inquinato, non rinunciando ad imoegnarsi affinché la fantasia e la serietà arrivino gradualmente al Governo del territorio e si cacci dal Tempio i mercanti di ieri e di oggi.
I Verdi di Civitavecchia