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Marrazzo con Mazzoli
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Pacifici, vice presidente della Comunità ebraica di Roma
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- "Abbiamo deciso di puntare sui giovani e sulle scuole per perpetuare la memoria della Shoah. I ragazzi devono conoscere e approfondire cosa è accaduto in Europa tra il 1935 e il 1945, perché dovranno essere loro, domani, ad impedire il ripresentarsi delle condizioni che hanno portato ad una delle più terrificanti tragedie della storia dell'umanità". Così il presidente della Regione, Marrazzo, a San Martino al Cimino, per il secondo appuntamento con "Il percorso dei giusti: la memoria del bene come patrimonio dell'umanità".
Un incontro con una folta rappresentanza degli studenti organizzato dall’assessore alla pubblica istruzione della Provincia, Ugo Gigli.
Hanno partecipato l'assessore regionale all'Istruzione Silvia Costa, il vice presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il vice ambasciatore di Israele in Italia, Elazar Cohen, il sottosegretario alla Pubblica istruzione, Maria Letizia De Torre, i presidenti delle province di Frosinone, Francesco Scalia, e Viterbo, Alessandro Mazzoli.
Marrazzo ha incontrato gli studenti, in rappresentanza degli istituti della Tuscia e ha consegnato le medaglie della presidenza della Repubblica ai ragazzi delle scuole di Frosinone che hanno vinto l'edizione 2006 del concorso "Il percorso dei giusti".
Particolarmente significative le dichiarazioni di Pacifici a margine dell’incontro.
"Il disegno di legge Mastella ribadisce e rafforza un principio cardine per ogni società civile - ha spiegato il vice presidente della comunità ebraica romana -: nessuno può essere discriminato per motivi razziali, etnici, sessuali, nazionali o religiosi".
"Il disegno di legge - ha aggiunto Pacifici - punisce non solo i rigurgiti di antisemitismo che si stanno verificando in tutta Europa, ma anche ogni forma di discriminazione contro i 'diversi': dalle tendenze sessuali al colore della pelle, dalla fede religiosa al credo politico".
Ad avviso di Pacifici, l'iniziativa di Mastella, per il momento in cui è stata presa, coglie appieno il senso di manifestazioni come la giornata della memoria: "rendere omaggio alle vittime della Shoah e di ogni altra forma di persecuzione, ma soprattutto impedire che tali atrocità possano ripetersi, sotto qualunque forma e a qualsiasi latitudine".