Riceviamo e pubblichiamo
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Al presidenre Giunta Regione Lazio
La conferenza dei servizi indetta presso la regione Lazio ha espresso parere favorevole alla proposta di Giunta per l’ampliamento della Riserva naturale del lago di Vico.
Ora la proposta di legge passerà in Commissione Ambiente e poi in Consiglio regionale per la sua approvazione.
E’ un atto sicuramente importante. Finalmente dal 1982, data della istituzione della Riserva, viene fatto un ulteriore passo che amplia la tutela in gran parte del territorio dei Monti Cimini .
Vorremmo sottolineare che anche nel 1982 l’Associazione italiana cultura e sport e l’allora Partito socialista richiesero l’inserimento del territorio tutto dei Monti Cimini e soprattutto presentarono alle forze politiche e alla Regione Lazio una proposta di legge per la creazione del Parco dei Monti Cimini, cosa ben diversa da una semplice Riserva naturale che sebbene tuteli l’ambiente, non ha il respiro necessario per la promozione effettiva dello sviluppo del territorio.
Nel 1982 ci risposero che non si poteva arrestare la creazione della riserva voluta esclusivamente dal Comune di Caprarola, anche perché Ronciglione dell’allora sindaco Paradisi l’aveva osteggiata a lungo.
Il risultato fu la creazione di una riserva naturale a tutto vantaggio del Comune di Caprarola che vedeva il suo territorio inserito in essa, mentre i vincoli della Riserva venivano estesi anche al territorio del Comune di Ronciglione.
Vincoli cioè e non benefici. I finanziamenti, le agevolazioni ed altro sono andati tutti al Comune di Caprarola, Ente gestore della Riserva.
Adesso dopo 25 anni, si pone rimedio a quel grave errore politico.
Riteniamo però che non sia sufficiente accontentarsi della inglobazione nella riserva del territorio di Ronciglione al lago di Vico. A nostro parere bisogna senza nessuna remora, approfondire quanto veramente abbia tutelato il territorio la riserva del lago di Vico e valutare la differenza sostanziale che esiste tra riserva naturale e Parco dei Monti Cimini, senza con questo voler intralciare l’iter per l’ampliamento della riserva.
La riserva ha si tutelato l’ambiente con i suoi vincoli. Il parco però, con al suo interno inclusi i territori non direttamente interessati alla caldera del lago di Vico, potrebbe veramente divenire il volano dello sviluppo economico e sociale dei Monti Cimini.
Grazie alle leggi e attraverso la redazione di piani urbanistici comprensoriali si otterrebbero finanziamenti anche europei, finalizzati al recupero dei centri storici, al mantenimento di zone a vocazione agricola veramente rispettosa dell’ambiente, al decollo del turismo con il favorimento di strutture adatte, quali campeggi o alberghi magari dislocati al di fuori del lago di Vico.
La politica dei piccoli passi può andare bene! Ma quanto sarebbe più opportuna e sicuramente più valida una politica lungimirante che guardi cioè, non solo alla tutela dell’ambiente ma anche alla sua fruizione pulita, che creerebbe sicuramente maggiore sviluppo economico e quindi maggiore occupazione.
Il presidente Associazione italiana culturle sport
Raimondo Chiricozzi