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Tarquinia
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Riceviamo e pubblichiamo
- Apprendiamo dai quotidiani di questi ultimi giorni che il candidato a sindaco alle amministrative di Tarquinia per il centrodestra sarà l’uscente Giulivi, così, dicono i giornali, hanno deciso i segretari provinciali della Casa della Libertà.
Così invece non è , o meglio, Giulivi sarà il candidato di FI AN UDC, perché così questi tre partiti da soli hanno deciso, ma sicuramente, al momento, non è il candidato della CDL, di cui noi Riformatori liberali facciamo parte, e, sicuramente, ad oggi, non è il candidato dei RL, visto che nessuno ci ha interpellati.
In sostanza, se come ribadito anche in queste ultime ore, i Riformatori liberali sono fedeli alla Casa delle Libertà, nello stesso tempo, però, proprio per questo ribadiscono la ferma contrarietà ad ogni scelta politico-elettorale che non coinvolga tutte le sue componenti, anche quelle minori.
Se il metodo che AN FI ed UDC hanno scelto di adottare per la prossima campagna elettorale delle amministrative 2007, sarà dunque il “metodo Giulivi” ossia quello della “conventio ad excludendum” verso i partiti minori dell’alleanza di centrodestra, noi RL non ci stiamo e come a Tarquinia così anche negli altri paesi (Montalto, Ronciglione ecc..) appoggeremo quelle liste e quei candidati che al di là degli schieramenti si dimostreranno attenti e disponibili ad un confronto su temi e programmi con il nostro movimento, oppure andremo alla ricerca di un candidato alternativo che possa rappresentare l’area laica riformatrice e liberale.
Sul punto ci piacerebbe conoscere anche l’opinione delle altre componenti “minori” delle CDL come ad esempio il NPSI il PRI ecc… soggetti questi in particolare che oltre a rappresentare altri due partiti della CDL, né rappresentano , insieme a noi RL, anche quella parte laica liberale e riformista.
Al di là di ogni altra considerazione vorremmo ancora una volta capire, non con le parole ma con i fatti, se veramente nel centrodestra ci sia o meno la volontà condivisa dai tre partiti maggiori di raggiungere sempre una maggiore unità e di rafforzare la Casa delle Libertà, oppure se in quella Casa, nella provincia di Viterbo, non c’è posto per le componenti minori, in particolare poi se si rifanno a valori Liberali Laici e riformisti.
Una cosa è certa non sarà un problema per gli lettori dare una risposta a questa domanda
Il presidente dei Riformatori liberali
Giacomo Barelli