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L'imprenditore Silvano D'Ascanio
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Questo pomeriggio è stata illustratata l'operazione Love's house
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Il capitano Ciervo dei Carabinieri e il capo della Mobile Gava durante la conferenza stampa
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Un momento della conferenza stampa
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La polizia presidia l'immobile in via Cattaneo 48
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Due degli appartamenti posti sotto sequestro in via Cattaneo
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- Sequestrate 37 case dove si prostituivano ragazze extracomunitarie. Arrestati due imprenditori per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Un altro indagato.
Sequestrati computer e documenti.
Scoperte oltre cento ragazze che si prostituivano.
Un giro di affari di circa 300 mila euro.
110 uomini delle forze dell’ordine impegnate.
E’ l’operazione “Love’s house” portata a termine ieri mattina all’alba dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Viterbo, guidato dal capitano Marco Ciervo, e dalla squadra
mobile di Viterbo, diretta da Salvatore Gava.
Gli arrestati sono Silvano D’Ascanio, titolare dell'agenzia pubblicitaria Studio Uno e Daniele Califano immobiliarista. Entrambi gli imprenditori sono agli arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in base alla legge Merlin.
Un altro imprenditori, sempre del campo immobiliare, è indagato.
A portare all’arresto di D’Ascanio. secondo quanto spiegato da carabinieri e polizia, gli annunci pubblicati attraverso la sua agenzia pubblicitaria sul Corriere di Viterbo.
“Le inserzioni - ha spiegato il capitano dei Carabinieri Ciervo - fruttavano 50 euro al giorno. L’accusa è scattata perché gli annunci risultano del tutto espliciti e di elevato costo”.
Nel caso delle immobiliari l’accusa è dovuta al fatto che “le agenzie che affittavano gli appartamenti erano consapevoli dell’attività che vi si svolgeva”. Il costo degli affitti poi era superiore a quello di mercato.
Le abitazioni venivano affittate spesso a donne che a loro volta le subaffittavano a connazionali per prostituirsi.
Erano localizzate, oltre che nel palazzo ormai conosciuto di Via Cattaneo 48: in via Faul, in Via Emilio Bianchi, Via della Palazzina, Via Solitaria, Via dell’Arcaccio, Via dei Mille, Via della Volta buia, Via Garibaldi, Via San Martino, Via dell’Orologio Vecchio, Via della Pettinara e Largo Colonna.
L’inchiesta, condotta di pm Stefano d’Arma e Fabrizio Tucci, è scaturita dalla testimonianza di alcune ragazze che riconducevano all’agenzia pubblicitaria e alle due immobiliari.
“Alcune abitazioni - è stato spiegato - erano delle vere e proprie case chiuse. Gli appartamenti erano molto piccoli, fatiscenti, spesso privi di riscaldamento o di idonei servizi igienici”.
Le forze dell’ordine stanno svolgendo ulteriori accertamenti per verificare se i proprietari degli appartamenti fossero consapevoli dell’attività che vi si svolgeva.