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Acquapendente
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- La casa di riposo San Giuseppe sta vivendo un momento decisivo della sua lunga storia. Il consiglio di amministrazione ha infatti intrapreso la strada del risanamento gestionale, sia sul lato economico sia su quello organizzativo.
Questo sta avvenendo attraverso una ridistribuzione dei servizi tra diversi soggetti coordinati tra loro, con l’introduzione di nuove figure professionali per ampliare la copertura dell’orario di ufficio e per assicurare una continua manutenzione dell’immobile, i cui lavori di ristrutturazione sono in fase di completamento, oltre che per favorire le migliori condizioni operative per il personale operante all’interno dell’ente e la sua crescita professionale. Le modalità organizzative stanno infatti indirizzandosi verso quelle di una Rsa, in attesa che l’evoluzione prevista per l’Ipabinizi il suo percorso in maniera concreta.
“Le scelte coraggiose del consiglio d'amministrazione dichiara il presidente Stefano Cesaretti transitano per la differenziazione delle rette per tipologia di stanza e per provenienza dell’utente; dal 1° aprile, infatti, chi volontariamente chiederà di disporre di stanze singole o doppie pagherà di più di chi avrà a disposizione stanze triple, secondo un criterio di differenziazione dei servizi sinora mai utilizzato.
Dalla medesima data, verrà ripristinato un differente trattamento economico per gli utenti non residenti ad Acquapendente, sulla base della sola considerazione che la comunità aquesiana, attraverso il Comune, si è fatta carico degli importanti lavori di ristrutturazione della sede”.
Tale operazione, che comporta certamente un incremento complessivo delle entrate e quindi sostiene il riequilibrio della gestione, è stata già deliberata in via definitiva dal consiglio dell’ente con decorrenza dal 1° aprile per consentire a ciascun utente di valutare possibili alternative, nella consapevolezza comunque di aver salvaguardato l’obiettivo sociale dell’Ente e di aver mantenuto le rette assolutamente competitive rispetto alle altre realtà similari.
Questo avviene in un momento in cui sono state poste le condizioni per un innalzamento della qualità dei servizi, così come il consiglio di amministrazione aveva affermato durante l’incontro con i familiari degli ospiti subito dopo il suo insediamento; in quell’occasione aveva annunciato anche di aver sospeso l’incremento annuale Istat, proprio rinviando riflessioni al riguardo al momento in cui avrebbe potuto offrire una migliore qualità del servizio.
“Va sottolineato continua il presidente Cesaretti un affiatamento ed una comunità d’intenti tra le due cooperative assegnatarie dei servizi, che lascia intuire un ottimo prosieguo per le attività operative.
Il fatto che una delle due cooperative sia locale sta portando ad un impegno che va abbondantemente al di là degli obblighi contrattuali, con esiti che si rendono immediatamente visibili al visitatore.
Questa ritrovata solidarietà aquesiana intorno alla sua casa di riposo, come sta avvenendo in questo momento, è un patrimonio da salvaguardare”.
“Stona, in questo contesto di sforzi comuni, - conclude Cesaretti - la polemica che alcuni alimentano incentrandosi sul solo e non correttamente riportato concetto di aumento delle rette: si dimentica troppo presto la situazione ereditata da questo consiglio, con debiti importanti da risanare, e si dimentica anche che le scelte fatte, in assenza di qualsiasi entrata straordinaria, sono le uniche che possono garantire un futuro alla casa di riposo.
Polemizzare senza proporre è da sempre facile, soprattutto per chi non riceve dal tribunale ingiunzioni di pagamento delle quali non ha responsabilità alcuna, ma non è la strada per risolvere i problemi”.