Senza filtro-
Assistiamo con grande interesse e preoccupazione all’emergere di posizioni neo giustizialiste sul fronte del centro sinistra in relazione all’inchiesta longa manus con riferimento all’interrogazione parlamentare presentata dall’on Sposetti, sul tema, al Ministro della Giustizia.
Ed infatti dalle parole degli interventi di Rifondazione Comunista e quelle dell’associazione per il PD si evince chiaramente una saldatura tra componenti che fanno, a loro dire, del giustizialismo la loro stella polare, confondendolo, a nostro giudizio, con il principio di legalità ed la presunzione di innocenza che invece sono i cardini del nostro sistema giustizia.
Non è un mistero che per noi liberali ed anche secondo la nostra Costituzione, al contrario, sia il garantismo ciò che deve guidare non solo la magistratura ma tutti i poteri , ciò che invece non è chiaro dalle parole dei suddetti “compagni” è se invece la loro sia una scelta irreversibile o fondata soltanto su interessi contigenti.
Ed infatti non vi è chi non veda come questi compagni che (a loro dire) non sbagliano mai , applichino la loro convinzione secondo cui un avviso di garanzia ed un eventuale applicazione di una misura cautelare debba necessariamente essere considerato come un inappellabile giudizio di colpevolezza nei confronti di chi vi sia soggetto, senza che tra l’altro, utilizzando l’altro strumento delle democrazie liberali, la separazione dei poteri, qualcuno possa non solo dubitare, ma nemmeno interloquire , seppur su un piano diverso come è quello politico parlamentare .
E’ evidente, senza entrare nel merito delle vicende processuali, che tale impostazione sia totalmente inaccettabile se non in un ottica nella quale il poter giudiziario sia scevro da qualunque responsabilità o controllo e non in una democrazia dove con il sistema dei c.d. checks e balances ogni potere dello stato, magistratura compresa, deve rientrare nell’alveo delle sue attribuzioni costituzionalmente individuate e tutti i poteri ( compreso quello legislativo ed esecutivo) sono liberi di operare all’interno delle competenze costituzionalmente attribuite.
In sostanza è normale che la magistratura faccia il suo lavoro come è altrettanto normale che il parlamento svolga il suo compito ciò che invece non è normale è quella tendenza giustizialista propagandata da qualcuno per il quale c’è un potere, quello giudiziario, ancora piu’ potere degli altri, che tutto può, e che soprattutto, all’insegna della sua autonomia, non è responsabile verso nessun altro potere dello Stato.
Insomma cari compagni che non sbagliano mai , non vi preoccupate perché il giorno (vi auguriamo mai) che vi capiterà di incappare in una qualche indagine giudiziaria (errare humanum est) potrete sempre contare non solo su noi liberali ma su tutto il fronte garantista e soprattutto sulla Costituzione della Repubblica Italiana
Il presidente del Club Riformatori-PLI Viterbo
Giacomo Barelli