|
La chiusura di Valle Faul
Copyright Tusciaweb |
Riceviamo e pubblichiamo-
“Traffico nel caos al centro”, “Valle Faul chiusa: il traffico va in tilt”, “Code di un’ora nel centro città”, “Lavori a Valle Faul. Mezza città paralizzata”.
Questi i titoli con i quali la stampa locale ha giustamente messo in risalto l’ennesimo esempio dell’efficienza e della lungimiranza della nostra amministrazione comunale: centinaia di automobilisti in coda, piazza della Rocca, piazza S. Faustino, piazzale Gramsci intasati di auto.
Nel caos anche il servizio di trasporto pubblico urbano, con piazzale Gramsci capolinea pro-tempore senza che gli utenti ne sapessero nulla.
Nessuno si era infatti premurato di avvisare la cittadinanza della chiusura al traffico di via Faul, causa lavori della Robur sulla rete fognaria.
Il comunicato del cmune in merito è arrivato infatti a caos già scatenato, o se vogliamo, per dirla con il virtuosismo viterbicolo della testata telematica Tusciaweb, “dopo le foche”.
Di fronte alle proteste degli automobilisti furibondi, l’assessore ai lavori pubblici Antonio Fracassini ha rilasciato al “Corriere di Viterbo” una dichiarazione che tanto ci rassicura sul nostro futuro di amministrati: “Cosa posso dire? Che anch’io ho impiegato quasi un’ora per districarmi nel traffico”.
Verrebbe da rilevare che non è mai capitato di sentir dire al comandante dei pompieri “Che volete, anche di casa mia non è rimasta che cenere”. Ma lasciamo stare.
Speriamo solo che l’ennesimo fattaccio serva a far aprire gli occhi a tanta gente.
E’ bastata qualche ora di chiusura per intasare il centro storico: è così difficile prevedere cosa succederebbe chiudendo Porta Faul per mesi e mesi, conseguenza ineluttabile dei lavori per il famoso/famigerato parcheggio interrato multipiano?
E’ così difficile capire che la catastrofica chiusura al traffico veicolare di via Marconi, insostituibile arteria del centro storico, ha creato una pressione su via M.S.Liberatrice-S.Faustino già non sopportabile in condizioni ordinarie, disastrosa al minimo intoppo?
Vogliamo riaprire via Marconi almeno in un senso di marcia, mettendo da parte la vanagloria del “boulevard” e pensando finalmente ai viterbesi?
Purtroppo è sufficiente una buca per mettere in crisi la viabilità, quando si cerca di mascherare con interventi estemporanei e propagandistici l’assenza di un serio e meditato programma di intervento. Insomma verrebbe da dire “Stamo sulle frasche” (che vi credete, il viterbese si parla anche in Ascovit).
L’appello ad aprire gli occhi non è rivolto solo agli amministratori. Pensiamo anche ai tanti concittadini che, singolarmente o riuniti in comitati, si ostinano (in buonissima fede) a non voler capire il senso delle nostre proposte.
Coordinamento Ascovit